Il rinnovo di Zicky Tè con lo Sporting Lisbona

Qualche mese tempo fa c’era chi si chiedeva quando il campionato italiano di futsal, c’avrebbe regalato uno Zicky.
Quando avremmo visto in campo un ragazzo italiano di vent’anni capace di decidere le partite da solo. Otto mesi dopo, quel ragazzo portoghese, portato ad esempio, rinnova il contratto per altri cinque anni, con il suo club.

Nel 2027, Zicky Tè sarà probabilmente nel momento migliore della sua parabola agonistica. Libero anche di lasciare quel club, lo Sporting Lisbona che considera una seconda famiglia, un punto d’arrivo e non di partenza. Nell’assurdo italianissimo assunto che la Liga Placard sia un campionato di secondo piano, per nulla competitivo perché vincono sempre le due stesse squadre, spontanea nasce una domanda.

Perché Zicky non è approdato nel Bel Paese? Forse perché un contratto con lo Sporting Lisbona, quello vero, offre più garanzie di uno con il Coperte Fredde Abbiategrasso? Probabilmente perché quella maglia, quel campionato offrono al ragazzo una piattaforma che non è nemmeno sognabile (cit.) in Italia?

Questo è il video che lo Sporting ha realizzato per comunicare ai suoi tifosi, il rinnovo di Zicky. Leggete bene in calce al video, il numero di visualizzazioni. Avete letto bene, 33 mila. Tuttavia provate a riguardarlo, ancora una volta, con più attenzione.

Noterete che il video ha un alto valore di produzione. È stato pensato, scritto e poi realizzato. Non con un telefono, una risata scema all’inizio e alla fine e nel mezzo le domande più banali del mondo. C’è la mascotte, la storia del ragazzo del quartiere che è una bandiera del club e del Portogallo.

Storytelling.
Non “markettelling”, diffusissima abitudine che consiste nel rimescolare casualmente i luoghi comuni del calcio per poi applicare il nome del giocatore o dirigente di turno ai soliti aggettivi positivi.

Zicky non arriverà in Italia, un giorno potrebbe approdare forse in Spagna. Mercato del futsal amplio e seguito almeno quanto quello dei confinanti portoghesi. Zicky Tè è semplicemente l’ultimo, in ordine anagrafico, totem del successo del progetto sportivo della Federazione portoghese.

Il suo rinnovo è segno di stabilità aziendale, di programmazione e di lungimiranza. Di una idea di sport come impresa e d’impresa sportiva nella sua accezione di successo. Il Portogallo è in Europa, ma a guardarlo dal futsal italiano, anzi dal fuSTal italiano, sembra di guadare Marte (perché la Luna l’hanno già occupata altri).

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