Fafe non è solo EURO 23

Per la municipalità di Fafe, ospitare la nazionale portoghese di futsal femminile, non è solo una occasione di intrattenimento sportivo.
Le lusitane, in città, a caccia del terzo biglietto consecutivo per la Final Four e probabilmente la finale continentale, offrono anche la possibilità di organizzare un evento nel quale parlare: di Futsal.

In un paese che nella stagione 2019/2020, in piena crisi pandemica scatenata dal COVID – SARS 19, raggiungeva 56.558 tesserati. Alcuni rapporti scientifici, correlano il successo del movimento e la vittoria in Euro 2018. Li considerano catalizzatori di questa crescita.

Le ragioni che hanno accelerato lo sviluppo della disciplina, sono certamente un fattore di studio. Per questo i principali artefici racconteranno e spiegheranno le ragioni di un fenomeno che non è solo focalizzato al presente, ma proiettato al futuro di questo sport.

Ci saranno ovviamente Jorge Braz, l’allenatore della nazionale portoghese, il direttore della FPF, la federazione calcio portoghese e Jorge Silverio, lo psicologo che segue tutti i team nazionali di futsal.

Le occasioni di crescita, di maturazione e di consapevolezza, passano anche attraverso l’acquisizione e la condivisione delle informazioni. Quelli che gli inglesi chiamano “know how”. Come fare qualcosa, come si realizza quel risultato partendo dagli elementi propri e comuni ad ogni disciplina.

Spesso, troppo spesso, in molti derubricano a caso particolare e statale, il successo di una nazione in una disciplina. Come se al di fuori di alcuni limiti non territoriali ma politici, l’essere umano perda alcune caratteristiche.

Accade così che capita d’ascoltare: “si può fare solo in Portogallo”, “quelli sono brasiliani” oppure “accade solo in Argentina”. Come se in quelle terre al di là delle differenze sociali e culturali, l’uomo sapiens sapiens si sia sviluppato fisiologicamente e cognitivamente, in maniera differente.

Studiare, migliorare e apprendere dai migliori, dovrebbe essere la priorità di chi non vince nemmeno più, il lancio della monetina, prima delle partite. Invece di raccontarsi le favole, d’un passato glorioso.

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