Ne sanno più di Florentino

Assemblea dei soci del Real Madrid. Sul palco sale a parlare Florentino Perez.
Padrone della Casa Blanca praticamente dal 2000, senza ombra di dubbio l’unica figura nell’universo “blanco” a poter oscurare la figura di Santiago Bernabeu.

Santiago Bernabeu, il nome dello stadio del Real, l’inventore della Coppa dei Campioni, quel Santiago Bernabeu. Perez ha un patrimonio personale, stimato di due miliardi di euro, denaro che fa di lui il dodicesimo uomo più ricco di Spagna secondo Forbes.

Da quel pulpito, il suo grido di allarme per un calcio depauperato dell’interesse dele nuove generazioni, è riecheggiato su tutto il pianeta. Non solo il pianeta calcio, intendo su tutto il terzo corpo celeste del sistema solare.

Cito testualmente: “…Le nuove generazioni prediligono altri spettacoli, come piattaforme online o videogiochi..”. Per argomentare poi che il calcio ha bisogno d’un prodotto che sia interessante e questo accade solo nelle fasi finali delle competizioni.

Certo, anche uno sciocco riesce a scorgere tra le righe la parola “SuperLega”. Questo però non deve scoraggiare i nostalgici delle pedate anni settanta e ottanta, dal guardare al calcio come ad un prodotto d’intrattenimento.

Quello che preoccupa molti proprietari di club calcistici è un rapporto d’analisi che annualmente viene commissionato da un consorzio di grandi club di calcio. Una sorta di “stato dell’unione”.

Una analisi che se allarmai magnati del calcio, dovrebbe terrorizzare coloro che investono a fondo perduto negli sport minori. Perché se la preoccupazione del proprietario del Real Madrid è il fatturato, una disciplina come il futsal dovrebbe temere per la sua sopravvivenza.

Il futsal, il volley, il basket, il rugby ma anche la pallanuoto, sono tutte in competizione tra loro e con il calcio. Per l’attenzione di un pubblico che ha un numero FINITO di ore nelle quali consuma un prodotto audiovisivo.

Lo sport è anche in competizione con The Family Guy, House of Dragons, tutto il pacchetto di Netflix, Prime Video e Apple “qualcosa” e perfino tutta YouTube. Senza dimenticare gli sport digitali, eSports.

Resta inevasa, da sempre, nel futsal, la risposta all’unica domanda importante. Perché sabato devo guardare una partita di futsal femminile invece di Milan – Juventus? Perché questa è la competizione, il livello di spettacolo, nel mezzo del quale si cerca di emergere.

Il futsal, tutto, sceglie scientemente, di non rispondere a questa domanda. Perché la risposta è complessa, perché non se ne possiede una o perché non si è capaci di trovarne una. Importa poco la scusa di turno.

Il futsal italiano, non si evolve. Muore e risorge identico a se stesso, con le stesse facce nella stanza dei bottoni, ad ogni ciclo elettorale. Proponendo nuove soluzioni a vecchi problemi. Quelle idee di nuovo però, hanno solo il suono delle parole con le quali vengono incartate.

Non credete che il futsal sia sempre identico a se stesso?
Ogni venerdì, tutte le squadre guardano con fiducia alla partita di campionato. Non ci sono problemi, tutti che crescono anche se vengono da 10 risultati negativi di fila.

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Ogni squadra è perfetta, ha l’allenatore giusto, lavora bene e si concentra per vincere. L’avete voi mai vista una squadra che dichiara: “domenica prendiamo una imbarcata”? Ecco.

Tutti ci ricordano che questa disciplina merita spazio, senza mai indicarci un perché. Florentino Perez, l’uomo da due miliardi di euro, dichiara che il calcio non è interessante, però il futsal lo è?

C’è più dramma e controversia in una soap opera sudamericana degli anni novanta che nel campionato di futsal italiano. Se c’è gente che guarda: “Un Posto al Sole” da oltre dieci anni ed è all’oscuro dell’esistenza dl futsal, ci si dovrebbe interrogare sui perché.

No, meglio raccontare dello “spettacolo del futsal” davanti agli amici di sempre, i parenti dei giocatori e gli addetti ai lavori. Senza chiedersi, mai: “perché la serie a di futsal maschile non è una notizia” e invece lo è il volume delle vendite di questa edizione del videogame FIFA?

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