Nuccorini si dimette, ancora

Il rapporto tra Alessandro Nuccorini e la Fortitudo Pomezia, è quantomeno turbolento. L’ex CT della nazionale italiana di futsal, negli anni pioneristici della disciplina, è arrivato sulla panchina della squadra laziale nel febbraio 2022.

L’ha condotta trionfalmente ad una promozione in Serie A. Da allora però il rapporto sembra aver preso posto su un vagoncino delle montagne russe. Nuccorini annuncia le sue dimissioni, il primo giorno di Luglio. Via social. Saluti emozionati nelle parole, di quello che sembra ormai l’ex allenatore del Pomezia.

Gianfranco Angelini, già dirigente del club laziale, sembra sul punto di sedersi sulla panchina. Passano solo quattro giorni, le parti sembrano ricongiungersi tanto che arriva la conferma ufficiale da parte della società.

Alessandro Nuccorini sarà il tecnico alla guida della squadra nella prima stagione in massima divisione. Sembra tutto finito, anche se le turbolenze di mercato scuotono i mesi estivi del Pomezia.

Metti lo straniero, togli lo straniero e il consulente. Metti qualcuno in tribuna, togli l’altro dalla lista. Insomma una classica estate di calcio a 5. La squadra si forma intorno ad un esperto nucleo di non formati.

Inizia la preparazione per la stagione e dopo quasi un mese di sgambate e amichevoli la Fortitudo Pomezia, attraverso un comunicato annuncia d’aver rinunciato “di comune accordo” alle prestazioni professionali del tecnico artefice della promozione.

In uno scenario che ricorda molto il rapporto del compianto Zamparini con i suoi allenatori, accompagnati dai saluti di rito. Ringraziamenti a parte, il Pomezia annuncia l’arrivo in tempi brevi, di un nuovo tecnico che prenderà in carico, una squadra costruita da altri.

Finalmente un sussulto di vita, nell’immanenza di un calcio a 5 la cui narrazione assomiglia spesso alla traccia encefalografica di un cadavere. Ora resta però il dubbio, in considerazione del precedente particolare. Tornerà il sereno tra le parti in questione?

Sarà questo legame interrotto per sempre oppure “torneranno a provarci”? Come in quelle coppie che non possono vivere insieme ma nemmeno nella stessa casa. Oppure come quelle coppie che si urlano: “me ne vado!”, senza mai varcare veramente la porta di casa.

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