Il nuovo accordo economico

Il futsal italiano anticipa, con uno strumento fondamentale, l’operatività della riforma legislativa, che norma e disciplina, tra l’altro, la nuova figura del lavoratore sportivo.

Il nuovo accordo economico, disponibile per gli atleti del calcio a 5 italiano, presenta importanti novità. Alcune elidono limiti vetusti, altre ampliano le garanzie al favore del giocatore e delle società. Resta ancora incastrata lì una norma voluta dal buon vecchio (molto) ex presidente Tavecchio, per accontentare il suo elettorato.

Indovinata quale? Indizio: è a favore dei presidenti delle società sportive. Non site meravigliati vero? Che la vostra caccia al tesoro abbia inizio. Opti Poba.

Giocatori o le società, possono già adeguarsi adottanto questo rinnovato strumento. Un accordo economico tra le parti, che derime finalmente alcune aree di grigie nelle quali il nostrano calcetto a cinque ha sguazzato per anni.

Un accordo economico molto simile a quello in essere nella Serie D di calcio a 11, con l’aggiunta anche della voce “premi”, che manca in quella dei dilettanti del calcio. Leggetelo, per una volta, anche fosse una sola, c’è una tangibile conquista del futsal italiano che merita attenzione.

Esaminiamolo, senza addentrarci nel legalese, con l’attenzione giusta peròl. Procediamo quindi, con ordine. Articolo 2. Svolta epocale.
Niente più massimale annuale, si pone così fine almeno a livello legislativo alle storture di quel “nero” che invece resta ancorato alla cultura di troppi presidente e dirigenti.

Articolo 4.
Viene finalmente, regolamentata la questione alloggio/rimborso di viaggio. Abitazione troppo spesso usata da una delle parti come strumento di coercizione. Fine delle scritture private, che occorre credo ribadirlo, non hanno nessuna validità legale.

Articolo 10.
Eccolo uno degli anelli fondamentali di questo strumento. Quando la riforma dello sport entrerà in vigore, a gennaio, questo contratto garantirà che le garanzie e i diritti delle parti vengano mutuate integralmente nella nuova forma e figura prevista dal legislatore.

Già, il prossimo gennaio.
Segnatela questa data. Quando entrerà in vigore la nuova riforma dello sport e il “dilettantismo” verrà regolamentato come un lavoro vero, lì ed in quel momento un novello Mosè con la faccia di un pezzo della Gazzetta Ufficiale, spartirà le acque.

Da una parte, le società in condizione d’assorbire anche economicamente i nuovi oneri. Dall’altra parte, gli avventurieri e i mozzaorecchi gallonati. Quelli che si venderebbero la madre per un tostapane.

Il contratto esiste, è decisamente al passo con i tempi, usatelo. Tanto le società quanto i giocatori. Dilettante è uno status sportivo, non deve essere anche uno della mente. Vi assicuro che il suo utilizzo non ha contraindicazioni biologiche.

Se foste un imprenditore, accettereste un contratto nel quale l’appaltatore vi dicesse “poi per i soldi ci mettiamo d’accordo”? Non puzzerebbe di fregatura da lontano? Ecco, qui, stessa cosa.

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