Tuo fratello spinge una jeep giocattolo, è più piccolo di te amico mio. Ha la stessa tua forza e i piedi sporchi di terra rossa che sembrano già consumati dalla vita.
Ride sudato, anche se fa fresco, perché in questa parte al sud del mondo, non esiste un inverno che sia inverno. Allora sudi anche se fa fresco, baciato da un sole che ha i raggi più intensi, più gialli, più caldi.
Forse non sa nemmeno di sognare, tuo fratello, eppure quella vecchia jeep giocattolo tutta scassata, la spinge con una forza incredibile.
Lui vuole venire dietro a te, tenere il tuo ritmo, non gli interessa cosa stai inseguendo, non gli interessa il perché lo stai facendo, lui pensa solo a seguirti, di stare al tuo passo, perché sei tu a guidarlo.
La fratellanza come l’amicizia. In mezzo a questa strada con gli stivali o con i piedi nudi, di fronte a una casa di legno che sembra più una baracca a me che vi sto osservando, anche se so che per te è Versailles.
Era questa la tua vita eppure adesso scappi. Quella stessa mucca fuggita dal recinto che anche tu inseguivi da piccola, per gioco o per illusione, adesso ti fa paura.
Eccola ancora, la metafora giusta per dirti che ti sei persa, amica mia. Sei andata talmente lontano, che hai dimenticato chi eri. A te sembra normale, ma io ti guardo e vorrei che anche tu tornassi libera a correre dietro all’ennesimo sogno.
Ti ricordi quando sei scappata a piedi nudi da casa? Ti ho rincorso e adesso che ci penso eri proprio come quel bambino. Non dovevo farlo. Dovevo lasciarti andare e guardare il tuo profilo sulla collina, delineato dalla luce di un tramonto arancione.
Tempo di rimettersi in viaggio, ostinatamente verso Sud. In questo paese che lascia le sue contraddizioni e i suoi controsensi sotto questo cielo così blu.
Rotolando verso sud, cantavano i Negrita. Come fossi una pietra levigata dal tempo, nera come il basalto. Pesante come la vita, liscia come il vento. I colori si sistemano all’opposto e il bianco viene sostituito. La gente sembra più pulita e sincera di quella che trascorre gran parte dell’anno al freddo.
Vallo a spiegare a chi ci dice che dei termosifoni non ce ne facciamo niente anche quando si svegliano con cinque gradi, dentro.Il coraggio lo devono avere anche solo per alzarsi dal letto, anche solo per uscire dalla porta di casa. In un mondo pettinato da copertine patinate.
Polenta e vino, in questo angolo di sud, che poi sarebbe il loro nord. Controsensi. Mi lascio guidare senza farmi domande, se due bambini trovano il coraggio di inseguire i propri sogni devo farlo anche io.