Il profeta Pantaleo

L’arrivo del centrocampista francese, Samuel Umtiti al Lecce, via Barcellona è l’ennesimo miracolo dirigenziale di Pantaleo Corvino. L’ultimo ma solo in ordine di tempo, dei colpi di questo dirigente sportivo con una carriera ultratrentennale.

Umtiti arriva in prestito al Lecce dai blaugrana, che pagheranno l’intero ingaggio di 20 milioni di euro. Un autentico capolavoro, di managment sportivo, l’ennesimo cuneo a separare Corvino dai mestieranti del settore.

La figura del direttore sportivo, nel futsal finisce troppo spesso, ad essere accumunabile più facilmente ad una segretaria anni cinquanta che ad un competente, dirigente sportivo. Una di quelle che sfoglia la sua agenda rotativa alla ricerca del numero giusto.

In molti, troppi casi, questi direttori si limitano appunto al compito di telefonisti. Intermediari per presidenti che probabilmente sognavano di trasformare l’asta del fantacalcio in qualcosa di reale. Se circolano nel futsal italiano, sempre, gli stessi nomi, c’è una ragione.

La grandezza, l’abilità e l’efficacia di un direttore sportivo si misurano nella sua capacità di individuare talento, prima che lo facciano altri, oppure quando gli altri lì non ne vedono. Acquisendolo ad un costo inferiore a quello di una possibile rivendita.

Non è difficile spendere cifre fuori mercato per comprare un giocatore già affermato, assemblare squadre, sbattendo soldi sul tavolo. Con i dobloni di Zio Paperone, si compra quasi tutto. Il talento è sempre in vendita, quello già noto è però particolarmente costoso.

Pantaleo Corvino è l’uomo che ha scoperto: Valeri Božinov, Ernesto Chevantón, Mirko Vučinić, Cristian Ledesma e Axel Konan. La lista prosegue con: Kuzmanovic, Osvaldo, Ljajic e Nastasic. Tutti rivenduti poi a cifre stratosferiche.

La Fiorentina degli ottavi di Champions League è targata Pantaleo Corvino. Questo è un direttore sportivo. Trova talento, spendendo il meno possibile. Valorizza asset societari in completa autonomia, all’interno di un budget aziendale. Realizza un risultato sportivo superiore a chi spende cifre più alte. Non era il telefonista di Commisso.

Quante volte accade nel futsal?
Quanto più spesso sono i presidenti a dettare le compagne acquisti, affidandosi alla propria conoscenza personale, che spesso tracima dentro al desiderio di protagonismo.

Nel futsal, troppo spesso così, invece di un Pantaleo Corvino nell’ombra, abbiamo un Benito Fornaciari affacciato alla finestra che annuncia l’ingaggio di Omar Sivori per il Borgorosso “Fustal” Club (Si, Fustal, scritto così).

Perchè nel futsal conta vincere subito, per qualche anno, per poi approdare in qualche sport con una risonanza collettiva emotiva maggiore. Così da continuare ad alimentare il proprio ego ormai assuefatto alle vittorie facili del futsal.

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