La profezia di Montemurro

Un Montezuma ante litteram. Senza la lumaca ma con ampia capacità profetica.
L’ex presidente della Divisione Calcio a 5, ha lasciato in involontaria eredità un campionario di idee, colpi di teatro e boutade che non possono che essere anche una sorta di oscuro presagio.

Ricordate il Campionato italiano Over 40, poi le “Legends” e tutta quella parvenza d’inconcepibile attenzione, per le categorie di ottuagenari. Quelli all’apparenza, incapaci di andare appunto oltre, la loro attività sportiva agonistica.

Tenete a mente il ricordo del campionato OVER 40, ci tornerà utile, più avanti.
Nel mentre i maligni, quelli che nell’ombra sussurano di quello che non sanno, si limitano a scrollare le spalle e tirare a campare.

In troppi si fingono confusi dalla miriade di notizie di “futsal mercato”, che coinvolgono 36enni di belle speranze, 40enni nel pieno del loro furore agonistico, 45enni che ancora danno battaglia in campo.

Ci si dovrebbe domandare: perché il 23enne Leonardo Caetano Silva, non arriva in Italia. Perché Leozinho, unanimemente riconosciuto come il miglior giocatore di futsal attualmente in attività, non approda nella Serie A italiana.

Perché Anton Michajlovič Sokolov, russo di 23 anni, sarà il pivot dello Sporting Lisbona e non di una squadra di punta in Italia. Lo Sporting Lisbona giova ricordarlo è quella squadra portoghese che ha disputato cinque finali nelle ultime sei edizioni della UEFA Futsal Champions League.

La stessa competizione europea, unica e ufficiale, nella quale le squadre italiane non arrivano ad un elite round da “sempre”. L’unica vittoria italiana è vecchia di dieci anni e indovinate un po’, quella squadra non esiste più.

La Serie A di futsal maschile, inizia ad assomigliare in maniera sinistra, a quel campionato over che proprio Montemurro aveva lanciato. Probabilmente inconsapevolmente pioniere del futuro del calcio a 5.

Nel tentativo d’avvicinare la base dei praticanti occasionali del giovedì sera, ci si è orientati più che alle nuove generazioni proprio a quella fascia demografica che delle nuove leve è responsabile genitorialmente.

Molti degli attuali e futuri protagonisti di questa Serie A maschile, potrebbero già partecipare al campionato OVER 40, altri nel giro di pochi anni potrebbero essere costituito in toto da gran parte dei giocatori protagonisti di queste stagioni.

Non è che nel femminile, la situazione sia più rosea. La tendenza in questo bel paese è “l’usato sicuro”, la “figurina panini” da incollare nel proprio immaginario album dei calciatori.

Salvo poi, uscire dai risicati confini di questo strano calcio a cinque e scoprire che quelli sono stati campioni, ma il verbo è appunto declinato al passato. Vi lascio così, con una domanda da farvi ogni volta che dagli spalti, osservate in una manifestazione internazionale, una squadra italiana viene presa sportivamente a schiaffi.

Perché per giocare nella Liga, va bene essere thailandese, francese, marocchino, russo e non italiano. Perché tutti quei giocatori scelgono di mostrare il loro talento nella penisola iberica e non in quella italica?

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