Un consiglio direttivo lampo, gironi approvati, con il solo voto contrario di Alfredo Zaccardi. L’ex vice presidente vicario, s’è pronunciato positivamente solo per la formazione dei due gironi unici. L’annuncio dei record di iscritti ai campionati nazionali. Una manciata di ripescaggi per far quadrare i conti. Pronti, via.
Mentre le società, finalmente, possono preparare le trasferte, acquistare i biglietti aerei, l’attenzione potrebbe essere distolta da due questioni pivotali. La prima, lampante, è la mancanza di unanimità nel voto sulla composizione dei gironi.
Viene da domandarsi, come mai un dirigente dell’esperienza di Alfredo Zaccardi, si esprima in opposizione alla composizione della pianta organica delle serie minori. Sarebbe doveroso chiedersi, come mai uno degli elementi centrali nella candidatura dell’attuale presidente, sia confinato ai margini della governance.
La seconda questione, che solleva non poche perplessità è la bocciatura, da parte del Consiglio di Lega (LND) delle proposte di ripescaggio che la Divisione Calcio a 5 aveva presentato. Perché sottoporre, allo scrutinio del Consiglio di Lega, una documentazione incompleta o insufficiente?
Affrancandomi dal considerare il dolo dell’ignoranza regolamentare, resta la soluzione politica. Presento la documentazione conscio che sarà rigettata per poter quindi addossare alla LND la responsabilità politica. Elidendo così il problema di non aver tenuto fede alla promessa fatta alla società. A WIN – WIN situation.
Già, le promesse. Quelle che in ogni sport, in tutte le discipline, tendono ad orientare le scelte nella composizione dei gironi. Impossibile accontentare tutti, tanto vale accontentare, quelli che spostano voti. Real Politik, anche sportiva. Non c’è niente di scandaloso, it’s the way it is.
Le polemiche fanno parte del gioco, l’argomento in questione poi offre più sponde d’un muro di cinta. I gironi di ferro, la questione delle isole e del continente, i costi delle trasferte. Qualcuno è in una serie nazionale ma vorrebbe ancora le trasferte, come gite fuori porta. La lamentale di altri esiste, perché qualcuno le ottiene.
Ora la parola passa finalmente al campo, almeno fino a fine stagione. Sperando che in questa, nessuno cambi in corsa i criteri per le promozioni e le retrocessioni. In attesa dei “saldi di fine stagione”, quelli nei quali si ripesca quello, quell’altro si ritira e l’altro sparisce, così nel nulla e per l’ennesima volta.