Goodbye, Mr Pizza

Con il primo sorteggio ufficiale della stagione parte finalmente, l’unica credibile manifestazione del futsal europeo. Capace di dare ad un movimento minore, una rilevanza e una verosimiglianza simile al calcio.

La UEFA Futsal Champions League.
A rappresentare l’Italia, il Città di Eboli. Avversario già noti della squadra campana, i lituani del Kauno Žalgiris, arriveranno poi due squadre dai preliminari a completare il quadro.

Hey, Mr Pizza, are you still sure about that?
In un girone con dei lituani e due squadre che potremmo definire non proprio irresistibili, siamo proprio sicuri che il Pesaro avrebbe fatto “brutta figura”?

Pur depotenziato dalla riforma Bergamini. I tre/quattro/cinque stranieri (in attesa del comunicato nunero 1 ndr) che annovera anche in questa stagione il Pesaro sarebbero bastati a vincere il girono e approdare al tanto agognato elite round.

“It’s a shame”.
Perché il coefficiente UEFA accumulato in questi anni più recenti è frutto delle esibizioni della squadra pesarese, del denaro del suo presidente. Perdere questa occasione, pur realizzando un grosso risultato politico, è davvero un peccato.

La UEFA Champions League resta l’unica manifestazione che è possibile paragonare al suo equivalente calcistico. Offre vetrina, organizzazione e la possibilità di confrontarsi contro i grandi club.

Non ultimo l’Anderlecht che capita nel “girone della morte”, insieme alle grandi power house del futsal continentale. Kairat e Palma sono due corazzate e lì si, che il rischio di far “brutta figura” è reale.

Come non citare poi, tutte quelle squadre che non solo sono pronte a partecipare, si offrono anche d’ospitare il loro girone. Rumeni, maltesi, bosniaci, kosovari, anche le più piccole realtà europee si rendono conto di quanto questa vetrina sia una occasione imperdibile.

Alla prima partecipazione, il Città di Eboli ha la concreta possibilità, d’arrivare dove nessuna squadra italiana negli anni più recenti è riuscita ad arrivare, tra le sedici squadre migliori d’Europa.

Non ci resta che seguire, da vicino, molto vicino, la vera Champions. Anche dal vivo, per poter constatare la differenza spesso abissale tra il futsal del Bel Paese e quello che si gioca fuori dai confini.

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