Madeleine

C’è qualcosa nel nome. Correva l’anno 1990, Tony Scott dirigeva Revenge.
Pellicola perfettamente dimenticale se non fosse per un particolare, personalissimo. Recitava in quel film Madeleine Stowe, una delle attrici incomparabilmente capaci, di bucare lo schermo.

L’assonanza d’identità nel nome, m’ha portato a voler ficcanasare nella storia di una seconda Madaleine, Stegius. Il nuovo acquisto della Kick Off Milano. I can still manage to write in english without help so, i wrote to her.

Stoccolma è sicuramente una delle più belle città d’Europa, ma i 2081 chilometri che la separano da Milano non rappresentano solo una distanza di spazio e di tempo, ma anche culturale.

Certo, l’abitudine alla vita metropolitana è la medesima ma il viaggio del numero sette della nazionale svedese, è un viaggio di lavoro. “Se vuoi migliorare devi giocare contro i migliori”. Eccola così accettare una sfida, quella di indossare una nuova maglia.

Quello di mettersi in gioco, non è una attitudine scontata. Non è un atteggiamento mentale diffuso. Quante giocatrici vivacchiano, restano in un ambiente confortevole, giocano che sembrano annoiate e poi smettono.

Madeleine è la bambina di sei anni, che sceglie come sport il calcio, in un paese nel quale il calcio femminile è rilevante. Sembra quasi un racconto naturale, d’evoluzione. Tutto il percorso nelle giovanili, contro le coetanee e i coetanei, contro le ragazze più grandi. A sentirla parlare del suo cammino, sembra la storia di un giocatore italiano in un campionato maschile.

Prosegue infatti così: “l’esordio a quindici anni, quando sono stata acquistata da un club della Damallsvenskan”. Il calcio, vero. Quello che vede tuttora la Svezia esibirsi tra le potenze del calcio femminile.

Arriva come accade spesso però l’incontro con il futsal, in un allenamento congiunto. Non esita un istante, gli amori sono così, ti fulminano. Si dedica con la stessa energia e professionalità impiegata nel calcio a questa nuova avventura.

L’approccio professionale allo sport non lascia molto spazio ma Madeleine trova il tempo di laurearsi in Educazione Fisica e Biologia. Insegna quando non è impegnata con gli allenamenti. Tutto quello che resta e non è davvero molto, lo trascorre con gli amici e in famiglia.

Vi lascio con le sue parole, che raccontano credo la donna dentro al giocatore meglio di come possa fare io. Se qualcuno ha già le parole giuste, non ha senso cercarne altre.

“I think that my background as a professional football player in Sweden helps with the mentality. I know all the hard work and what it takes to live that way.”

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