Primo round delle semifinali scudetto della Serie A femminile, in archivio.
Sul tabellino posso riportare di una Lazio che vince in casa, regolando con un risultato perentorio il Pescara e di un Falconara che schianta in trasferta il Francavilla.
Se il Pescara a Fiano, finisce vittima di una Lazio ordinata, c’è molto merito delle biancocelesti. Quando il Francavilla crolla in casa contro un Falconara costruito per vincere, è nella normalità della pugna sportiva.
La mia personalissima riflessione, ancora una volta, non si ferma all’aspetto tattico e tecnico, ma a quello della comunicazione. Al quel racconto sportivo che può essere volano di diffusione oppure macigno, che inchioda alle sue banalità, una disciplina.
In uno sport vero, come il calcio, nel dopo partita avremmo avuto interviste al tecnico sconfitto. Nelle quali vengono poste anche quelle domande prive di risposta incorporata. All’immancabile: “Questa è stata una partita dura e difficile, che partita è stata per te?”, sogno che qualcuno risponda un giorno: “Ti sei risposto da solo”.
C’è spazio anche per argomentare, credo. Un Pescara che arriva ad una semifinale con un organico largamente incompleto, non toglie nulla alla vittoria della Lazio. Anzi, eleva la capacità dirigenziale dei biancocelesti. A livello d’un perfetto esempio di quel Moneyball di Michael Lewis. Costruire una squadra che compete, senza spendere cifre elevate.
Il Falconara è, per restare nel panorama del baseball, un Atlanta Braves anni novanta, quelli di Ted Turner. S’affidano a qualcuno capace di prendere il talento migliore a disposizione. Assemblarlo in maniera sensata, poi coltivare i risultati e raccogliere trofei, a fine stagione.
Al cospetto della miglior squadra di questo campionato, spesso capita di perdere. Nei precedenti incontri in stagione tra Francavilla e Falconara, le abruzzesi avevano realizzato una rete. Valsa un punto in classifica per le teatine, subendo però un totale di nove reti. Una volta inserita la trazione “Benfica”, le marchigiane hanno condotto una corsa solitaria.
“La palla rotola dove gli pare”, “Se mi dai il monopattino arrivo in due ore, se mi dai la macchina, arrivo in dieci minuti”. Tutto vero, se pronunciato con rigoroso accento argentino. Ecco che nel ventaglio statistico, esiste la possibilità di trovarci tra pochi giorni, ad ammirare, un quadro completamente diverso, da quello attuale.
Oppure no. Semplicemente perché per quanto statisticamente possibile, resta altamente improbabile. Proprio la stagione del Pescara, se può fornire una lezione al futsal, in quella “letio” dovrebbe raccontare della necessità di programmare, assemblare e costruire. Invece di limitarsi a collezionare.
Tutto questo accade in Italia, mentre in Europa il futsal femminile, si contende i posti per il Main Round dell’europeo di futsal femminile. In una riflessione tutta geopolitica, il bando della Russia dalle competizioni internazionali, ha fatto cadere anche il veto UEFA che impediva che Russia e Ucraina di affrontarsi nello stesso girone di qualificazione.
Condizione che permetteva con un mirabile escamotage di evitare di venire sorteggiate in un girone di ferro. Avvenimento che invece si verificava puntualmente, per l’Italia. Si sarebbe dovuto procedere ad un nuovo sorteggio, com’è avvenuto per un errore nella Champions League, di calcio.
A fronte della qualificazione di Olanda, Slovacchia e Belgio infatti, ora i gruppi sono così composti:
1: Spagna, Finlandia (squadra ospitante), Svezia, Belgio
2: Ucraina (squadra ospitante), Polonia, Croazia, Olanda
3: Portogallo (squadra ospitante), Italia, Bielorussia, Slovenia
4: (padroni di casa da confermare): Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bosnia-Erzegovina
Il bando della squadra russa, dovrebbe indurre a nuovi concetti di composizione. La presenza nel gruppo due dell’Ucraina è funzionale a quell’accordo interno all’UEFA che rifletteva d’un clima poi sfociato nel conflitto attuale. In questo momento il gruppo 4 è a livello femminile, di qualità discutibile. Perché quindi, a fronte di un nuovo orizzonte politico-sportivo non si adatta la competizione?
In attesa di vedere sul campo, il capitano della squadra svedese, c’è questo finale di campionato femminile tutto da vivere mentre arriva a grandi passi anche il playoff della Serie A Maschile.