Togli la promozione, metti la retrocessione

In una stagione di futsal, questa del 2022, punteggiata di grandi novità, per il calcio a cinque italico, una delle più interessanti innovazioni ricorda una frase resa immortale dal film Karate Kid.
Correva l’anno 1984, Ralph Macchio nelle vesti di un giovane allievo di Pat Morita, era impegnato in esercizi all’apparenza tediosi.

“Dai la cera, togli la cera”, espressione del Maestro Nariyoshi Miyag, interpretato da Morita, divenne così sinonimo di quelle azioni decisamente tediose, anche se solo all’apparenza.

Come l’esercizio di scrittura creativa, portato avanti nel corso della stagione da una governance indecisa, o forse semplicemente interessata ad innalzare il livello di suspanse, del finale di stagione.
Così nelle puntate precedenti a colpi di comunicati, cambiavano in corso, i requisiti per la promozione nella categoria superiore.

Arrivi primo. I secondi fanno i playoff. Le Futsal Finals. Forse la corsa dei sacchi oppure una partita a burraco? Tra le mille soluzioni s’arriva al più recente comunicato. In un mirabile esercizio di sopravvivenza e adattabilità alla situazione, ad una manciata di giornate dalla fine della stagione, finalmente arriva l’ultima puntata della saga “Acchiappa la promozione, se ci riesci”.

Probabilmente però i presidenti impegnati nella lotta per non retrocedere, devono essersi sentiti esclusi da questo tipo d’intrattenimento. Perché quindi non coinvolgerli, “no one is left behind” è il motto dei Rangers USA. In un comunicato quindi, si presentano le regole per i playout e quindi le retrocessioni.

Il distratto autore del comunicato della Divisione Calcio a 5, s’è dimenticato però di leggere quelli della LND. Solo qualche giorno prima, la Lega Nazionale Dilettanti aveva chiaramente indicato che in caso di rinuncia di una squadra, in quel raggruppamento, si sarebbe proceduto ad una retrocessione in meno.

Se quindi devono retrocedere due squadre, ma s’è registrata una rinuncia al campionato, le retrocessioni scendono di una unità.
Non nel calcio a cinque.

Due retrocessioni, nel calcetto a cinque, anche se c’è una squadra che s’è ritirata. Seriously? Davvero nessuno s’è accorto dell’incongruenza legislativa? Evidentemente no. Deve trascorrere ancora una settimana per avere l’ennesimo comunicato che adegua le retrocessioni nel calcio a 5 a quelle disposte dalla LND per il calcio a 11.

Perché non esiste quella autonomia normativa, non è prevista. Perché queste NOIF, acronimo che indica le Normative Organizzative Interne Federali, non è che le puoi cambiare un po’ come ti pare. Non sono suscettibili alla creatività del momento.

Marco, l’ultimo mister, solo ieri mi scriveva, rammentandomi che sebbene parlare di nuove frontiere sia tnteressante, questa disciplina che lui ama è ancora in bilico sulle sue regole precarie. All’aperto, al chiuso, sedici per trentadue o quaranta per venti, sessanti minuti o quaranta effettivi.

Ha ragione, così come è importante guardare al futuro lo si può fare solo se si hanno regole certe. Potrebbe credo, bastare anche fossero leggermente meno mutevoli, meno soggette all’atterraggio di Armstrong sulla Luna.

Capita oggi che qualcuno rammenti con nostalgia, l’involontaria comicità dell’uomo che chiedeva se si doveva vestire da Batman. Quel capace compositore musicale, convinto che senza il futsal nessuno avrebbe mai saputo dove era Eboli.

No, non si stava meglio quando si stava peggio. Niente dietrologia, però vi devo confessare che le sue boutade erano così fuori dalle righe che io ne ridevo volentieri. La sua seriosità si scontrava con il personaggio. Oggi, no.

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