Jaén, Spagna. FUtsal Euro u19

Quando a Settembre 2022, anche la nazionale di futsal maschile u19, italiana, scenderà in campo per l’europeo di categoria, lo farà nella Olivo Arena. Un catino da poco inaugurato da 6589 posti, tutti a sedere.

In una cittadina, quella della omonima provincia della Andalucia, che conta poco più di centomila abitanti, s’erge questo capolavoro d’architettura sportiva. Costruito così da avere intorno anche, un parcheggio da oltre mille posti auto.

Multifunzionale, ovviamente. Capace di contenere fino a diecimila posti, se l’evento da ospitare è un concerto. La salute di una disciplina, si misura anche dagli impianti, pensati e dedicati ad un solo sport. Quelli che per multifunzionale intendono: altro dallo competizione agonistica classica, come un congresso.

Casa del Jaén Fútbol Sala, squadra fondata del 1987. Millenovecento ottantasette. Da allora, il club ha anche vinto due volte la Coppa di Spagna, la più recente nel 2018. Non devo indicarvi ancora la data di fondazione, vero?

Trentacinque anni d’attività. Una longevità che diventa, quella che gli anglosassoni chiamano: legacy. Sconosciuta nel Bel Paese del calcetto. Nell’italica penisola, esiste il molto praticato percorso del: “vinci una cosa di plastica un paio di volte, t’annoi e fai altro”.

Il Jaén Fútbol Sala ha attraversato retrocessioni e fasi finali della Coppa del Re. Ha sofferto nella seconda divisione per poi tornare a dividere il campo con Inter e Barcellona. Perseguendo un progetto sportivo, nel quale alzare pezzi di latta, se siete fortunati, al cielo è un prodotto finale, non l’unico scopo.

I corsari alla ricerca di una soddisfazione emozionale, dell’adorazione anche se solo d’un ristrettissimo gruppo di persone, hanno percorso e percorreranno gli sport minori. Perché questi ultimi, offrono gratificazione, quasi istantanea e a buon mercato.

Altri, come gli spagnoli del Jaén, costruiscono ma soprattutto, resistono. Alle difficoltà, alle delusioni e alla prova del tempo. Uno sport, qualsiasi sport ha bisogno di costruttori più che d’avventurieri, di folgorati sulla via di Damasco.

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