S’archivia con la scontata vittoria del Pesaro di Fulvio Colini, anche questa Coppa Italia di Serie A maschile, di futsal. Se siete un lettore occasionale, magari poco attento al calcio a 5, specifico di “Serie A”, perché in Italia, non si nega una coppa a nessuno.
O quasi. Già perché negli ultimi anni nella Final Eight di massima divisione esce sulla casella del vincitore, sempre lo stesso nome. Quasi gli stessi giocatori in campo, in una sorta di Giornata della Marmotta.
Per i cinefili, questa Coppa Italia è un duello da spaghetti western. Solo che senza un Giuliano Gemma, finisce che Van Cleef vince, oggi e anche domani.
Finale confezionata in maniera quasi impeccabile. Finalmente un po’ di storie di giocatori, oltre ai cartellini degli incontro. Fotografia sempre puntuale, allestimento scenico di ottimo livello.
Tutti elementi che mostrano quando la Divisione Calcio a 5, abbia raggiunto uno status di editore sportivo di assoluto livello.
I quaranta secondi della finale poi, sono stati l’ingrediente segreto sulla ricetta di questa Final Eight 2022. Un vantaggio dell’Olimpus Roma, ribaltato dal Pesaro, complice nel mezzo una espulsione di uno dei giocatori simbolo della compagine romana.
Peccato che quegli istanti siano coincisi con gli ultimi quattro giri del Gran Premio d’Arabia. Quelli nei quali Verstappen ha effettuato il sorpasso a Leclerc (su Ferrari) a tre giri dalla fine. Per poi rintuzzare con giri da qualifica, il contrattacco del monegasco.
C’era in pochi istanti da prendere una decisione, da spettatore. L’indomani di cosa si sarebbe parlato al bar? Del sorpasso e della Ferrari. Tanto poi con SkyGo puoi tornare indietro e rivederti tutto quello che è accaduto dopo l’espulsione di Caio Junior.
La superiorità numerica del Pesaro, subito sfruttata per pareggiare e poi il gol del definitivo sorpasso. Alla fine la felicità.
Quello che accade dopo il fischio finale, spesso, costituisce più prassi, che narrativa. Quindi tendo a distrarmi, in fretta. In fondo chi vince festeggia, non dovrebbe essere disturbato. Quelli che hanno qualcosa da spiegare sono, proprio quelli che hanno perso.
Sugli spalti c’è chi esulta, chi è deluso e chi non c’è. Al netto di una capienza ridotta al 65 per cento, sui 3500 possibili, in un eventuale sold out si sarebbero potute registrare 1800 presenze. Per la finale che assegna la Coppa Italia, di futsal, quella vera.
Millecinquecento settantanove, le presenze di UNET E-Work Busto Arsizio vs Trasporti Pesanti Casalmaggiore, incontro di regular season del campionato di A1 di pallavolo femminile. In casa giocava la “ex” UYBA, la squadra femminile con mascotte un micetto, ne avevo scritto altrove. Strane le coincidenze.
Non esattamente, un incontro di Coppa CEV. C’è da chiedersi, ora, dove sono i tifosi, del futsal. Anche quelli davvero appassionati, che confessano candidamente: “sto guardando il GP”. Come riuscire a fare in modo che non cambino canale, come tenerli incollati al prodotto?
Ecco questa, è una delle sfide che il calcio a cinque, in Italia, deve affrontare. In competizione con quello che c’è sul canale successivo nella programmazione di SkySport, sui canali tematici delle piattaforme di streaming.
Nel mezzo di una offerta ludico – sportiva piena di “dramah” e che quando non ne ha abbastanza, riesce a trovare una Macedonia del Nord. Quella che butta fuori, dal secondo mondiale consecutivo, gli azzurri.
Si finisce così, facilmente emarginati, dal ciclo delle notizie sportive. Non basta ripetere all’infinito quanto è bello il futsal, c’è il dovere di raccontargli perché v’importa. Altrimenti continuerete a contarvi con il pallottoliere delle decine, invece di passare a quello delle migliaia.