Il bar sport del futuro

Rispolvero una vecchia vignetta di Zerocalcare. Un glorioso e autocelebrativo: “Ve l’avevo detto!”. Twitch è il nuovo bar sport. È il presente, non più il futuro, dell’intrattenimento sportivo.

Il futsal ha perso l’ennesima occasione per sbarcare da apripista in un nuovo mercato, di farsi trovare pronto, quando i tifosi del calcio si fossero spostati in massa. Ha mancato l’occasione di intercettare un pubblico nuovo.

Ha preferito restare ancorato a vecchie idee, a modelli vetusti. In fondo tra risatine, camerette per bambini come sfondo e l’occasionale tapparella, attendersi uno slancio innovativo da chi sostiene il ritorno ai campi in terra rossa, è davvero troppo.

Mentre si celebra la partita su sky sport a spalti rigorosamente vuoti, sulla stessa piattaforma la partita di CEV femminile a Monza registra il pienone, mentre il pubblico delle grandi occasioni per la Virtus Bologna non è nemmeno una notizia.

Tutto questo accade mentre Amazon trasmette la partita più suggestiva di questo turno di Champions League: Real Madrid versus PSG. Offre allo spettatore che si collega con qualsiasi mezzo, tranne la “televisione”, la possibilità di seguire in tempo reale le statistiche e gli highlights.

La vostra compagna, oppure il vostro compagno, ha preteso attenzione mentre vi parlava dell’annoso problema dei calzini spaiati? Non c’è problema, X-Ray, questo il nome del servizio, vi permette con un click di rivedere tutto quello che vi siete persi.

Contemporaneamente su Twitch, già la piattaforma di streaming di proprietà di Amazon, regnavano sovrani, sovrastando nettamente gli streamer più convenzionali, Chiringuito e Ibai. Lo streamer spagnolo, noto per la sua amicizia con alcuni giocatori del Barcellona, da casa sua mette insieme un pubblico di oltre 100mila spettatori.

Gli spettatori, preferiscono seguirla con lui. Così come gli sfegatati madridisti di Chiringuito, radunano intorno a se gli ultras blancos che non sono riusciti a trovare posto, in un Bernabeu ancora cantiere. È una rivoluzione, annunciata. Esplosa con tale fragranza da trovare spazio anche sui media tradizionali.

Rivista Undici, in un recente articolo definisce così questa tendenza: “La piattaforma di livestreaming di proprietà di Amazon è perfetta per raccontare tutto ciò che succede prima, dopo e durante le partite, con dei tempi nuovi e uno stile fresco, scanzonato, lontanissimo da quello della tv”

Ve l’avevo detto, prima. Quando non c’era la competizione di entità strutturate meglio di quelle del calcetto. In un momento nel quale, andare in onda con la finestra di casa come sfondo, era ancora accettabile. Il futsal ha preferito restare incollato all’idea che su altre piattaforme ci siano “milioni di lettori”.

Una forma d’intrattenimento quella che si presenta su Twitch che permette a Ronaldo “il fenomeno”, che suggeriscono di ribattezzare in questa sua seconda vita “Il Presidente” (del Valladolid e del Cruzeiro al momento), di parlare di Super Lega e di modelli di business legati al calcio.

Il football mondiale ha iniziato una rivoluzione, nelle sue forme di comunicazione. Ha smesso di mettere al centro dell’attenzione l’evento. Spostato la sua attenzione, finalmente riportano gli analisti, al cliente.

Ha smesso di maltrattarlo il tifoso, di considerarlo un problema, di provare a soppiantarlo con famiglie in gita scolastica. Vuole ora monetizzare la sua passione, con mezzi tradizionali e esplorando le nuove frontiere.

Con buona pace, di quelli che si definiscono romantici dello sport ma in realtà sono semplicemente vecchi rancorosi, il calcio, la macchina dell’intrattenimento sportivo pesta forte sul pedale dell’innovazione.

Non più stadi cattedrale, ma strutture accoglienti, capaci di offrire una esperienza che valga l’alto prezzo del biglietto. Al digitale è affidato invece il compito di moltiplicare e replicare quell’esperienza che non tutti possono permettersi dal vivo.

Mentre il calcetto del giovedì sera viene sostituito dal padel, mentre l’intrattenimento cambia, il futsal si ripiega su se stesso. In tempi di crisi, questa si può affrontare contraendosi o espandendosi. È solo una questione di mentalità.

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