“Sportitalia è la casa del futsal e il futsal fa rima con Sportitalia.”
Non è un mio slogan. Correva l’anno 2019 e il 19 Settembre, la Divisione Calcio a 5 celebrava il rinnovato rapporto di collaborazione con la rete televisiva digitale, diretta da Michele Criscitiello.
Esperienza remunerativa per il canale tematico sportivo italiano. Sempre in bilico tra il trash anni ottanta e le radio locali romane. Non è sempre stata il ricettacolo dei luoghi comuni, della volgarità e del pressapochismo. Quando il finanziere tunisino Tarak Ben Ammar con Eurosport acquistò le frequenze in Italia, le ambizioni erano altre.
Il duemila quattordici però segna lo spartiacque. Arriva il nuovo direttore Criscitiello e Sportitalia, diventa Bar Sport Italia. Avvolgendo la propria spirale discendente intorno ad un carosello di volgarità più o meno palesi, notizie senza fondamento e ricerca del clamore.
Criscitiello definì il calcio femminile, un “NON SPORT”, in diretta. Tra due ali di vallette abbigliate con il minimo indispensabile. Le stesse remunerate così bene da avere un canale Twitch, fonte importante di guadagno per loro stessa ammissione. La sua visione dell’universo femminile, in pochi secondi.
In quel contesto veniva offerto agli spettatori il futsal. Quel calcio a cinque che doveva aver trovato casa su Sportitalia, quella stessa rete che i maligni avvicinavano ad un postribolo. Confinata ai margini dell’attenzione degli spettatori, negli ultimi tempi ha dato lo stesso Criscitiello, ampio spazio agli esperti di scommesse sportive.
In uno di quei siparietti, Criscitiello, torna a rivelare la statura di uomo e di giornalista sportivo.
Non c’è alcun bisogno d’ulteriori commenti. L’uomo e la donna, rivelano sempre il loro animo. Si è quello che si è. Qualcuno può cambiare pettinatura, non nel caso del direttore di Sportitalia, colore dei capelli, abiti e perfino abitudini.
Si è però, inevitabilmente quello che si ha nel cuore. Un bidone dell’immondizia, come potrebbe ripetere ancora oggi Gianluigi Buffon