La vostra squadra del cuore è scarsa.
M’è capitato di leggere e rileggere, in questi giorni, il seguente assunto:
“i tiri in porta corrispondono alle occasioni da goal”.
No.
Non perché lo scrivo io, qui. Perché ve lo racconta anche Marco Malvaldi, in un libro. Avete presente vero, Malvaldi, quello del “Delitti del BarLume”. Di professione, prima d’affermarsi come scrittore di gialli, aveva un dottorato di ricerca all’Università di Pisa. Nella facoltà di Farmacia.
Certo ora mi direte che un farmacista non “sa niente di pallone”, ma forse ha una qualche idea dei numeri. Ha anche il dono della scrittura, la capacità di farsi comprendere anche con ironia. Se a Malvaldi affiancate Paolo Cintia, il fondatore di Playerrank, ecco che il testo che vi ritrovate in mano è da considerarsi Arma di Distruzione di Massa.
Rigore di Testa è questo, ma non solo. Un libro che dovrebbe essere una lettura obbligatoria, anche per i copywriter dello sport. Forse soprattutto per loro, per avere meno ottovolanti e settebelli in giro.
Torniamo però all’affermazione che trasforma il tiro in porta in occasione da rete. È falsa e fuorviante, perché estrae un elemento, il tiro in porta, lo rende assoluto, come se fossero tutti uguali e lo trasforma nel suo risultato, il goal. Nello specifico e tanto per essere precisi, nell’occasione da goal.
Un po’ come se voi decideste di stabilire il colore di una rosa, dalla quantità di petali del fiore.
Esiste nell’analisi statistica dei dati di una partita, qualcosa che si chiama “occasione da goal”. La cifra sommaria di questo lemma è presente con l’acronimo Xg, sembra una emote ma indica l’Expected Goal. Cioè la possibilità che un dato tiro, si trasformi in una segnatura.
Perché i tiri in porta, non sono tutti uguali. Un piattone sulla linea di porta è certamente una conclusione più facile, di un colpo di testa in mezzo all’area tra due marcatori. Per esempio, i calci di rigore hanno un expected goal (Xg) di 0.78, in una forbice che va da 0 che significa “nemmeno Maradona” a un valore molto vicino all’1, praticamente un pallone solo da sfiorare.
Il goal, in una partita è l’evento più raro. In una di calcio ad esempio, ci sono in media oltre 1000 passaggi, una quindicina di tiri e appena 1,8 goal. Questi sono ordini di grandezza, riferiti al calcio, nel futsal la proporzione rimane simile pur aumentando la quantità dei singoli valori.
L’altro fattore, a monte dell’evento “tiro in porta” è ovviamente il giocatore. Tiratori diversi, portano a risultati diversi. In questo caso l’Xg mostra i suoi punti deboli, perché l’esistenza di Messi e Ronaldo si realizza nella stessa realtà quantica di Kevin Lasagna e Simone Zaza.
Per darvi un metro di comparazione, Ciro Immobile da Torre Annunziata ha un Xg di 0.12, la sua frazione realizzativa è 0.16. Immobile quindi nella stessa situazione di gioco di altri, ha il 33% di probabilità di segnare in più rispetto alla media. L’attaccante ora in forza al Torino, ha un Xg di 0.10, marginalmente inferiore a quello dell’attaccante della Lazio.
La sua frazione realizzativa però è di 0.085, inferiore alla media per un attaccante della Serie A.
Tra un grande attaccante e un presunto brocco, c’è quindi una differenza statistica risicata, nell’Xg. In questa marea di numeri, in queste righe che coprono marginalmente un argomento complesso come le statistiche del calcio e il machine learning, c’è un ulteriore dato che vorrei segnalare.
La maggior parte delle segnature, in Serie A, viene realizzata con un Xg, inferiore allo 0.2. Da situazione statisticamente ritenute “improbabili”. Tuttavia nella stagione in cui Lukaku ha indossato la maglia dell’Inter il suo Xg era nettamente superiore alla media, dimostrando che l’attaccante belga era bravo a scegliere le condizioni migliori per realizzare una conclusione a rete.
Paradossalmente, il modo corretto d’affrontare la questione è chiedersi con che probabilità la palla NON entrerà in porta. In conclusione lascio la parola a Cetto Laqualunque che 5 vi direbbe quindi, ogni volta che utilizzate i tiri in porta, come metrica del successo offensivo della vostra squadra del cuore che: “la realtà vi dimostra con ineffabile certezza che avreste torto”.