Supercoppa: vuoto per pieno

Mentre m’affannavo a comprendere dov’è finito il Morata implacabile sotto porta, in un universo alternativo e parallelo a quello dei calciofili, si festeggiava la vittoria di una Supercoppa. PalaEur, Roma. Struttura da 11.200 posti a sedere, situata alla fine della Cristoforo Colombo.

Per i non romani su quell’arteria stradale si svolgono anche altre attività, decisamente illegali al momento. Ma non potete non vederlo, il palazzetto. S’erge enorme nel mezzo del quartiere dell’EUR. Sede in questa occasione, della partita di volley che assegna la Supercoppa femminile di pallavolo.

S’affrontano in campo Conegliano e Novara. La corazzata veneta s’aggiudica la terza Supercoppa consecutiva, la quinta della sua storia.

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Spalti gremiti, in una struttura da undicimila posti è un bel risultato, se aggiungiamo la “situazione covid”. trasformata in giustificazione per qualsiasi fallimento, per questo evento c’è del pubblico, numeroso.

Com’è possibile che la pallavolo femminile attiri quel pubblico? Riesca a riempire la tribuna di un palazzetto lontanissimo da Novara e Conegliano. Non è che queste città siano due metropoli dalle quali sciamano folle verso la capitale.

“La pallavolo è nelle scuole”, vero ma questo non ha fatto di me un tifoso della disciplina. Sebbene sia stato, nella tarda adolescenza, un avido consumatore dello spettacolo che nella mia scuola prevedeva un programma interessante. Le più belle ragazze della zona, con un abbigliamento sportivo che spesso lasciava decisamente spazio alla fantasia maschile.

Non c’erano scolaresche sugli spalti. Ammesso che l’assunto “scolastico” abbia una qualche rilevanza, ci sarebbe da spiegare come la pratica forzata di uno sport posso generare un pubblico massivo oppure frotte di praticanti. Potrebbe essere vero l’esatto contrario.

Una manifestazione trasmessa in chiaro su Rai Due. Rete nota tristemente ai tifosi del basket italiano per la sua capacità di tagliare sul più bello le partite in bilico. Posizionata con intelligenza in un orario pre-serale che l’ha salvaguardata dallo scontrarsi con Juventus – Napoli su DAZN e non si trovava contrapposta ai Soliti Ignoti – Edizione Lotteria Italia. Lo spettacolo, mette a segno un onorevole 3,5 % di share pari a 647.000 spettatori.

L’analisi delle differenze non si può ridurre a uno sciocco: l’erba del vicino è sempre più verde. Le banalità sono specialità di altri. C’è bisogno d’analizzare il perché, quel giardino è più verde del nostro. Senza ricorre a scuse. Il covid, la scuola, i poteri forti, il 5G e i rettiliani, non rappresentano una spiegazione.

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