John Madden, muore una leggenda

All’età di ottantacinque anni, scompare una leggenda dello sport. Del football americano in particolare. Se non siete vissuti su un pianeta diverso dal terzo del sistema solare, avrete sentito pronunciare, anche solo vagamente, quel cognome.

Il più giovane capo allenatore della National Football League, con gli Oakland Raiders. Alla guida della franchigia nero e argento vincerà un Superbowl. L’allenatore con la percentuale più alta di vittorie tra quelli con almeno cento vittorie in stagione. Una stagione di NFL è composta da 17 turni in diciotto settimane. Questo per darvi uno strumento per misurare la portata del suo successo.

A sinistra il commissioner Godell. A destra Madden

John Madden non è solo questo però. É stato uno straordinario commentatore televisivo, rivoluzionando l’approccio stesso alla cronaca sportiva. Ha un videogame, che porta il suo nome. Ha contribuito fattivamente allo sviluppo del prodotto. Presenza costante all’interno della Electronic Arts, la sua visione, la sua richiesta di realismo.

Il primo Madden. 1988

Probabilmente nessuno ha avuto nello sport, in qualsiasi sport, l’impatto che quest’uomo ha generato nel football americano. Le leggende, quando sono così più grandi della vita stessa, non muoiono davvero mai.

La sua immortalità è distribuita nei ricordi di tre generazioni. Nel percorso delle sue tre vite. Quella da allenatore vincente, quella da commentatore di successo e perfino in quella di sviluppatore di videogame. Tre esistenze in soli 85 anni.

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