Lunedì, quelli con il sole, le rimonte e il natale pieno di lucette. Con Iannascoli Sr e Repetto a parlare di Pescara Calcio al tavolo a fianco. Di soldi, che c’erano, ci sono ma scivolano in strani rivoli e confluiscono in luoghi lontani.
Sembra però così difficile oggi, scrivere solo di gol. C’è chi perde un figlio smarrito in un pozzo nero di dolore, senza fine apparente. Vite troppo corte, per spezzarsi così sotto il peso di una sofferenza che non comprendiamo.
Ho attraversato questo fine settimana così, chiedendomi più perché, di quelli ai quali sono capace di trovare una risposta. Più intollerante alle pagine di Cioè, la ricordate vero la rivista per preadolescenti privi di scolarizzazione? La stampa ancora Panini.
“Acciughina” Allegri ripete che le squadre che avete visto a Novembre, non cambiano per il resto della stagione. Quelli che speravano in storie improbabili, hanno scoperto che la Serie A Maschile è quella competizione nella quale scappano avanti in tanti ma alla fine vince Colini.
C’è chi rischia nel maschile perfino di veder sfumare un posto in Final Eight. Anche a fronte d’investimenti importanti. Eppure non si nega quasi a nessuno un posto in Coppa Italia. Quasi.
Perché se nel femminile basta poco, davvero poco per finire a Silent Hill, pardon, Salsomaggiore, nella parte del cielo dominata da investimenti importanti, arrivare al nono posto è un fallimento vero.
Niente miracoli sportivi, quelli si schiantano su una realtà che nessuna risatina può nascondere. Il Falconara ne rifila sei al Granzette. Lo stesso numero di reti che le venete avevano rifilato al Sassari solo sette giorni fa. La Kick Off impatta con la Lazio in casa e Vanelli infila la seconda prestazione importante in una partita difficile. Guzzanti farebbe dire al suo Rutelli: “che devo fare di più, portarti l’acqua con le orecchie? Ci devo mettere ‘na scorza di limone?”.
Il numero ventisette, in maglia gialla ha tirato fuori una personalità che non c’era prima. Dal suo cilindro di emozioni possibili tira fuori una grinta da giocatore vero. Ad ogni suo minuto in campo, nessuno pensa che è meglio il padel. Chiara Pernazza è quel giocatore che scopri quando sei andato a vedere altri, quella che puoi adottare come figlia e non ti deluderà.
Il Palaroma domenica aveva il suono giusto, quello dei cori, dei tamburi percossi dando le spalle alla partita, d’un megafono troppo piccolo e di una bandiera che poteva essere più grande. Nello spazio tra il suo cappellino e la mascherina a cedervi il tagliando d’ingresso c’è Beatrice. Se la clonate, la posizionate poi ad ogni ingresso di palazzetto, potreste riuscire a convincere più persone a pagare per l’ingresso.
Il Pescara sistema la pratica Bisceglie, il Verona resta aggrappato alle sue speranze salvezza, regolando il Padova, fanalino di coda con un solo punto in otto partite. La Serie A femminile è però quel campionato nel quale tra la Final Eight e la retrocessione passa una sola posizione. Almeno in quella maschile, la distanza tra le stalle e le stelle è leggermente più marcata.