Caffè Corretto – Claudio Gentile

Ore undici di una pigra domenica. Lo schermo più grande di casa è sintonizzato su Sky.
Entrano in campo Kick Off e Real Statte.

“Ma sono in diretta?”
“Si”
“Ma il Pescara non gioca la Champions?”.
“Non proprio, ma il campionato si gioca ugualmente”.
“Alle undici, che orario è”.

La conversazione con il Generale, tifoso occasionale per eccellenza, si svolge più o meno così. Nel mentre sulla chat del “Pub” c’è chi è impegnato nei riti domenicali. Quelli tipici della Terronia, chi scende in campo per la coppa di serie c. C’è anche chi non ha quello specifico canale sky e chiede d’essere aggiornato.

Patrizia Lauria, la “nostra” Pat. La prima accosciata da destra.

La partita si dipana velocemente, mentre sul campo Naiara, in formato Claudio Gentile, s’incolla a Renata Adamatti, togliendole l’aria, il pallone e lo spazio. Per in nati in questo secolo, andate su YouTube, digitate Maradona – Gentile, Spagna 82. Uno dei duelli sportivi più intensi e spettacolari della storia del calcio.

Per restare nella retorica “espana 82”, Vanelli è un piccolo Bruno Conti. Anche se credo non sia possibile essere più piccoli del “Sindaco de Roma”.
Canta e porta la croce, tanto per usare due luoghi comuni al costo di una sola scrittura.
Solida mentalmente come può essere una ragazza che a soli 21 anni, ne ha già passati quattro in Italia, ad imparare com’è essere professionista e leader. Volete dare una occhiata al futuro del futsal femminile, ha la coda bionda, si muove come se fosse posseduta da una energia inesauribile.

Lo Statte però può contare sull’estro di Renata Adamatti, pareggia la partita e la potrebbe anche vincere, se per sua stessa ammissione nel timeout, non avesse ripetutamente sparacchiato addosso a Tamara Falconi, l’estremo difensore della Kick Off. “Dovevo saltarla”, confessa l’errore in un concitato timeout.

Uno dei due gol della brasiliana è un pallonetto, un lob. È tante cose tranne un cucchiaio. Probabilmente la spiegazione sulla differenza tra i due gesti che avevo fornito qui, qualche tempo fa, è troppo complessa. Provo a riassumerla così.
Pallonetto, lo fai in movimento e scavalca il portiere in altezza. Cucchiaio, lo fai da fermo, durante un rigore.
Il cucchiaio di prima, semplicemente, non esiste.
Questa è una battaglia che ho promesso di combattere per Leonardo.

Tamara Falconi, ha solo 24 anni. È argentina. Due anni fa, giocava al fubol de salon. Quello che a me fa pensare ai barbieri con le insegne bianche e rosse che roteano. In realtà è una specie di futsal ma con le rimesse laterali con le mani. Se quella messa in mostra ieri è la sua crescita in due stagioni, probabilmente è il miglior giovane portiere di questa serie a. Senza le uscite palle al piede, in stile Sporting Lisbona, che però ha un portiere le cui gambe sono alte come Tamara, Falconi potrebbe rappresentare una scelta solida anche per un team che aspira a vincere delle coppe di plastica.

Sette gol del Falconara, sette del Bitonto, cinque del Tiki Taka, quattro della Lazio. Indicano un futsal, quello italiano, nel quale si segna tanto, forse troppo. Paradossalmente. Rivolgendo lo sguardo oltre i confini nazionali, scopriamo che molte delle partite di alto livello finiscono con un pareggio, con una vittoria di “corto muso”, (adoro questa definizione ippica), si decidono in una manciata di secondi.

Qualcuno spero possa spiegarmi come può essere definita una buona partita, quell’incontro in cui incassi alla fine cinque reti. Probabilmente le aspettative sono così basse, che: “insomma ne abbiamo prese solo cinque”.

Nel maschile non è diversa la situazione. Sette del San Giuseppe, sette del Petrarca. Otto gol in un pareggio tra Eboli e Came, nove nella vittoria di misura del Pescara in trasferta. Una tendenza che rende le classifiche marcatori simile a quella del basket. Forse è una crescita di un movimento sportiva che matura, s’evolve e disegna il suo impianto tattico e tecnico intorno a una realtà che muta, in fretta.

Il risultato con pochi gol, non diminuisce la spettacolarità di questo sport. Ne aumenta il pathos, la tensione. Diventa fondamentale ogni tiro, ogni conclusione a rete, ogni azione offensiva. L’attenzione difensiva non può mai calare, altrimenti poi la partita non la riprendi più.

Quello che accade all’interno dei confini della nostra penisola è così diverso da quello che accade nei campi di Spagna, Portogallo, Russia, Iran e perfino Thailandia o Vietnam. Probabilmente vincere la Serie A richiede delle abilità diverse da quelle richieste per affermarsi in campo europeo, per diventare rilevanti in campo continentale.

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