Il Piano di Gravina

Il prossimo quattro novembre all’ordine del giorno del consiglio federale della FIGC si può leggere: “Informativa sulla situazione della Lega Dilettanti, determinazioni conseguenti”. Gabriele Gravina sembra quindi intenzionato ad accelerare i tempi. Non accetta che in LND ci sia un reggente, Pellizzari, braccio destro di Sibilia.

In via Allegri, sede della Federazione Italiana Giuoco Calcio, non si considera legale l’azzeramento del consiglio direttivo, che lascia di fatto l’ordinaria amministrazione in mano al consiglio di presidenza. Ai fedelissimi dell’ex presidente. L’obiettivo del presidente della FIGC, come suggerisce Fulvio Bianchi su Repubblica, è il commissariamento della LND.

Come? Attraverso il “mancato funzionamento”, la non approvazione del bilancio potrebbe rappresentare il grimaldello per scardinare il bunker dei pasdaran di Cosimo Sibilia. Già pronto il nome dell’eventuale commissario: Giancarlo Abete, già numero uno della FIGC e consigliere in questi anni, dello stesso Gravina.

Il bersaglio resta lo stesso, ridurre quel 34 per cento di peso politico della LND ad un meno influente 28. Questo permetterebbe di dare il via alla riforma del calcio che è il grande progetto dello stesso Gravina. Già scricchiola però quel fronte, le società di Serie A, non ne vogliono sapere di veder ridotto il numero delle iscritte alla massima divisione del calcio professionistico.

Per il futsal italiano, questo cosa significa. Molto, oppure niente. Dipende dall’allineamento politico che questa governance sceglierà nelle prossime settimane. I cordoni della borsa in questo momento li regge la LND e a meno di accordi chiaramente sottoscritti, i progetti da finanziare restano sospesi alla disponibilità del futuro reggente o presidente della Lega Nazionale Dilettanti.

Si è speso il massimo dirigente dalla FIGC, in una lunga serie di promesse. Dai comitati regionali, alle singole entità. Fino a i dirigenti intermedi. S’è creato un clima particolare, all’interno dell’enorme serbatoio sportivo, che sono i dilettanti del calcio. Queste le parole di Gravina. Ai margini dell’evento per la presentazione del libro di Alberto Rimedio: “Euro 2020 – Wembley si inchina all’Italia”. “Proprio oggi mi è arrivata una richiesta da 14-15 comitati regionali che chiedono un intervento da parte della Federazione: questo sarà oggetto di riflessione all’interno del consiglio federale ma dimostra che c’era in atto un progetto di sfiducia verso il presidente Sibilia e di questo il calcio deve tener conto.”

Certo viene da domandarsi, chi ha alimentato, architettato, portato a termine questo “progetto di sfiducia”, a chi giova la caduta dell’ex senatore di Forza Italia Sibilia, ora passato a Coraggio Italia. Quanto sia in grado di realizzare le promesse questo fine politico sportivo, una volta portata a termine la riforma del calcio. Se questa avverrà mai. Se la caduta di un Cesare per mano di alcuni congiurati, sarà la svolta per lo sport dilettantistico.

L’ultima volta, quella molto nota alle idi di Marzo, non portò molta fortuna. Speriamo siano più abili.
 

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