Pareggio

Questa volta l’ha agguantato la Russia in rimonta. Una manciata di secondi dalla fine. Come per ricordare agli appassionati, che il futsal si gioca fino alla sirena.
Tra lag, log-in che avevo già, continui caricamenti e le imprecazioni per Spezia – Juventus, è trascorso questo tardo pomeriggio che è diventato sera mentre il gol di De Light aggiudicava lo scontro salvezza ai bianconeri.

Laggava la diretta di Italia – Russia femminile di futsal. Nonostante il full hd, mentre lo streaming di BT Sport no. Per non maledire la mia connessione inutilmente ho anche eseguito un test sulla fibra. Mi sono rassegnato a seguire il primo gol in azzurro di Rafaela “Pato” Dal’Maz in versione powerpoint.


Una Russia molto giovane, piena di millennials, questa affronta questa doppia amichevole. Altrove il Portogallo femminile strapazza l’Olanda, anche con i gol di Janice. Insomma il Città di Falconara segna tanto anche in nazionale.
Indicazioni da incontri come questi, le possono trarre solo quelli seduti in panchina. Quelli strettamente impegnati e coinvolti nell’aspetto tecnico e tattico.

Le informazioni limitate che può raccogliere anche uno spettatore attento, non possono concorrere a costruire una opinione fondata, solida. Un doppio pareggio che è meglio di una doppia sconfitta. Quella sensazione che la nazionale femminile viaggio verso una destinazione, si rafforza.

L’obiettivo, ambizioso, resta quello almeno di pareggiare l’incontro con la Spagna e poi seppellire di gol le altre avversarie del gruppo per puntare a una qualificazione da prima della classe. Manca ancora qualcosa, quel definitivo salto di qualità, quei due o tre, meglio tre, elementi in grado di consentire un approccio da pari contro le campionesse d’Europa.

La nazionale femminile è meno lontana da quell’obiettivo, non è probabilmente ancora li. Questo è però il momento propizio per provarci. Claudia Pons e la sua Roja rinnova i ranghi, certo con maggiore talento a disposizione ma forse non sono ancora quella squadra schiacciasassi che abbiamo ammirato negli anni scorsi. L’obiettivo deve essere provare a battere la Roja e se poi arriva un pareggio, sono due risultati utili su tre.


Si partecipa per vincere, accade che poi si partecipi perché gli altri sono più forti. Vincere è una questione di talento ma anche di abnegazione. Di attenzione. A non farsi rubare palla a centrocampo perché si è impegnati a chiedere un cartellino. Impegnarsi ad evitare la giocata circondata da tre avversarie invece di guadagnarsi un calcio d’angolo. Rinunciare agli inutilissimi dribbling in orizzontale solo per strappare al cronista di turno un complimento gratuito.



Vincere è una attitudine, partecipare un accidente. Tutto il resto non conta, non quando c’è un tabellone elettronico che segna il punteggio, non quando gli arbitri non sono “di casa”. Lo sport è quella cosa che si pratica correndo sulla spiaggia. Quello che si disputa dopo il fischio di un arbitro è una battaglia, dalla quale si esce vincitori solo se si è i migliori, solo se si è perfetti.

Nella speranza che le ragazze della nazionale italiana di futsal ci portino sulle spalle, come hanno fatto i ragazzi di mancini all’europeo, le due nazionali di pallavolo. Perché l’obiettivo non può che essere la vittoria finale, anche quando sembra irraggiungibile. In fondo, “un posto d’oltremare è lontano, solo prima d’arrivare”.

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