Caffè Corretto – Le Amichevoli e la Noia

Il mondiale di futsal, in corso, spoglia questo preparazione alla stagione di tanti protagonisti al maschile. Le donne sono impegnate nell’avvicinamento alla qualificazione all’europeo che passa inevitabilmente dalla Spagna. Le amichevoli pre-campionato diventano delle sgambate, più una soluzione per smaltire i carichi di lavori che test probanti.

Primo non farsi male, secondo provare i movimenti contro avversari che per molte squadre sono a diverse categorie di distanza. La Serie A femminile resta ad almeno due universi di distanza da alla Serie A2. La curiosità però di vedere almeno i nuovi acquisti resta, interessa anche il tifoso occasionale.

Per questa ragione non si può mancare al triangolare tra Falconara, Lazio e TikiTaka. Anche solo per vedere i due nuovi acquisti della società del presidente Bramucci, muoversi con le nuove compagne indossando una casacca diversa da quella del mitico Benfica. Un mercato afflitto dalla mancanza numerica di giocatrici di talento non presenta volti nuovi nelle altre compagini. Una sorta di dejavù ma con indosso una maglia con i colori diversi.

Benfica, Portogallo. SuperTaca. Uno a zero Benfica. L’avversario è di tutto rispetto, Carla Vanessa e Taninha non sono nomi che dovrebbero necessitare di ulteriore approfondimento. La stagione delle lusitane inizia da dove è finita quella precedente, alzando coppe al cielo.

Tra interviste utili come un chinotto ad un brindisi tra veneti, presentazioni varie, un Monza – Ternana e il football ma quello d’oltre oceano, è tempo di finalizzare i nuovi progetti per la stagione che arriva. “Seguirai il campionato?” Ovvio. Non con i tabellini, non con la cronaca di “chi ha fatto palo”, per ogni incontro ne potete leggere almeno tre esattamente identici. M’è stata posta diverse volte, da diverse persone. A tutti, rispondo con un estratto da: “Maldetto United” di David Peace. Così per bullarmi, l’ho letto in inglese e in italiano.

“Il tuo spunto non c’è più. Non riesci a girarti. È finita. Giù il sipario”

“Ma è finita. È finita e lo sai.”

“Finiti per sempre. Un ripiego. Per sempre.”

“Hai una moglie. Due figli. Niente lavoro. Niente soldi.”
“È questo il tuo regalo per il Natale del 1962. Sei finito.
“Spacciato e tagliato fuori prima del tempo. “
“Ma tu non gestirai mai un pub. Non avrai un chiosco di giornali.”
“Avrai la tua vendetta, invece.”
“È così che dovrai vivere.”
“Al posto di una vita, la vendetta.”

Brian Clough vincerà uno scudetto con il Derby County e due Coppe dei Campioni con il Nottingham Forest. Diventando così il “più grande manager che la nazionale inglese non ha mai avuto”. Forse quelle parole non le ha mai pensate o pronunciate. David Peace resta però un inimitabile narratore di vite e di sport. Brian Clough voleva dimostrare qualcosa, agli altri e forse anche a se stesso. Non c’è forza motrice più grande. Oddio forse quella che sposta il carro di buoi in salita.

Da quando la Divisione Calcio a 5 è diventata editore, nel senso classico del termine, ha assunto anche il ruolo di gestore di contenuti. Raccoglie i comunicati stampa, presenta le giornate di campionato, crea talvolta anche contenuti originali. Lo spazio per l’informazione sportiva classica e un po’ vetusta, è stato riempito da questo gigante. Ha mezzi, denaro, risorse e legislazione a suo favore.

È stato necessario per questo pensare Linea Laterale, come un creatore di contenuti. Per occupare uno spazio ancora vuoto. Anzi più di uno spazio. Ci saranno sempre le storie, rigorosamente da bordocampo. Le foto avranno un ruolo diverso, non saranno più solo oggetto e soggetto di voyeurismo. Saranno composte per diventare narrazione.

Linea Laterale, parla al tifoso e al lettore. Non sarà un prodotto di consumo per le società, non è una brochure pubblicitaria. Non è al servizio. Svolge un servizio. Voglio raccontarvi perché m’importa di quella vicenda sportiva particolare, nella speranza che importi anche a voi per la stessa ragione. Non esistono solo le favole a lieto fine, non esistono solo storie belle. Le racconterò comunque, perché la vita come lo sport è una alternanza di sorrisi e lacrime.

Sebbene sia parte della natura umana, il desiderio di essere amati, a quello preferisco altro. Se qualcuno ha trovato il modo di odiare i Ferrero e loro producano la Nutella, che speranze posso avere io? Scelgo allora di evitare i risolini, le domande ciclostilate e il pantano dei luoghi comuni. Lì conosco e li ho relegati a raccontare le partite della Volta SuperLeague.

Sperimenterò, nuovi strumenti di comunicazione, cercando di innovare. Sbaglierò, ricostruirò e troverò una strada. Se non ricordo male Robert Frost ha scritto: “Due strade trovai nel bosco e io, io scelsi quella meno battuta. Ed è per questo che sono diverso.” Non l’ho dovuta cercare con Google, la differenza è proprio li.

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