Il Torino è secondo

Una ventiquattresima giornata che segna la fine della corsa a due tra Trieste e Firenze per un posto nella finale scudetto. A suon di risultati s’inserisce al secondo posto il Torino di Alessandro Dragone. Assenza ingiustificata di Evangelisti che si vede assegnata l’ammonizione ufficiale sul suo patentito di allenatore.

Il Trieste non riesce ad avere ragione di un motivatissimo Trento. La compagine di Garcia, nonostante la posizione di classifica, non ha nessuna intenzione di lasciare il passo alla capolista. Vanno sotto due a zero, gol di Taninha e Boutimah. Mendes e compagne restano aggrappate alla partita. E’ proprio la portoghese a riaprire la partita, la portoghese sorprende una disattenta Famà proprio sul suo palo. L’uno a due, incredibilmente, scuote dalle fondamenta la squadra giuliana. Il Trieste abbozza una reazione ma non basta. Le indecisioni difensive della squadra ospite, risultano letali. Ancora in gol il Trento con Violi e Elpidio che stendono a sorpresa la capolista.

Inarrestabile la marcia che porta il Torino al secondo posto in classifica. Maite domina l’incontro realizzando una tripletta che mette al tappeto il Verona. Le scaligere di Marcelli alla fine del girone d’andata veleggiavano sicure in testa alla classifica. Dopo questa caduta rovinosa dovranno lottare per restare aggrappate ad un posto play off. La soluzione tatticha di Dragone, alternare in posizione di pivot Matijevic e Tres Villa, è la chiave di questa lunghissima serie positiva. Ormai imbattuto da molte giornate, le granata sola la più seria candidata ora, all’accesso diretto alla finale scudetto.

Il Pisa di Carbotti continua a coltivare il suo sogno play off. Una sonora vittoria contro un Venezia sempre pericoloso, regala ampi sorrisi sulla panchina delle toscane. Sotto la torre pendente brilla la stella di Adrieli Bertè, che ispira la manova, la concretizza e ne tesse la trama. La sua doppietta tiene a distanza le lagunari di Gallo che con una rete di Naiara provano a restare in partita. Il tre a uno finale porta la firma di Oliveira. L’olandese ha in questa stagione un bottino ha due cifre nella colonna delle marcature.

L’Ascoli ferma il Firenze. Non basta questa volta Nicoletti a Lauria, per indirizzare una partita sulla carta facile che si complica con lo scorrere dei minuti. Una doppietta di Mansueto, punteggiano un risultato frutto di un Ascoli estremamente lineare, quasi elementare nella manovra. Un piano tattico quello di Serio che paga con i tre punti. Libera sistematicamente al tiro la sua giocatrice più efficace. Imbriglia le folate di Nona e Marcon e le cancella del campo. Il Firenze scivola al terzo posto.

Evangelisti assente ingiustificato. Un Palermo solitamente molto solido non sbanda, sopperisce con la qualità dei suoi interpreti alla mancanza di guida tecnica. Santucci, vero stratega nella The League, si presenta con una schiaramento inedito. Rozo e Iturriaga, coppia d’attacco nel 2-2 del Bologna. A segno entrambe, ma non basta. Taina Santos è in una di quelle giornate di grazia assoluta. Tripletta per lei. Lettarlmente incontenibile. La rete di Guti, la quarta non è che un sigillo ad una partita perfetta delle siciliane.

“Di Corto Muso”. Così spiega la sua vittoria Marco Ciampaglia in sala stampa nell’immediato dopo partita. In verità il suo L’Aquila spreca tantissimo contro un buon Genova che però non è mai davvero pericoloso nella metà campo avversaria. Manieri non incide ma Amparo spreca una infinita moltitudine di occasioni. A risolvere la partita arriva Bettioli, con una zampata di rabbia sportiva. La battaglia che imperversa si conclude così, con il minimo scarto.

Schettini le prova tutte, senza successo. Non si può dire che il tecnico etneo non abbia provato a far redere al meglio la sua formazione. Gli errori commessi però in campagna acquisti limitano il rendimento delle etnee. Ne approfitta Calegari, il suo Monza può contare ancora su quello che resta dell’estro di Lucileia. La vecchia campionessa ha ancora intatto il fiuto del gol. Se la condizione fisica la sorregge è in grado di spaccare da sola le partite. Mette così a segno una doppietta che confina il gol dell’altra “vecchietta” terribile Neka nell’alveo del gol della bandiera. Schettini si può consolare con la quasi certezza della prima scelta assoluta al draft.

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