Trieste tradito da Marta

Sette secondi dalla fine. Pareggio in casa con il Catania, incastrato dei bassifondi della classifica. Il Firenze ha perso 3 a 1 contro il Torino. Posso andare a più quattro dalla seconda e mettere un piede già in finale scudetto.

C’è Irene Franco a difendere i pali delle siciliane, non Lev Jašin. Ho l’impressione quasi che lo calci fuori. Così nella mia calma post partita ho subito dichiarato: “Marta è sul mercato”. Così per chiarire che non ho il dono del perdono, quello lo lascio alle divinità.

Il Venezia di Gallo s’è trasformato in una Zemanlandia. Inteso mi dispiace per Marco, non in senso positivo. Il complimento sarebbe stato: “Leonardo è un emulo di Giovanni Galeone”. Però alla compagine lagunare si deve riconoscere la capacità di offrire spettacolo. Pronti via e piovono gol come se piovessero polpette. Si è una citazione d’animazione cinematografica.
Tre a quattro è il risultato finale, con un Trento battagliero che vende cara la pelle. Va più volte in vantaggio. Nel primo tempo è addirittura avanti di due la squadra di Garcia. Nessuno pensa ad una rimonta del Venezia. Nessuno tranne il suo capitano. Non si arrende Ersilia D’Incecco e guida le sue compagne alla vittoria, con una tripletta.

Da quando Dragone ha scambiato la posizione di Tres Villa con quella di Matijevic, il suo Torino segna a valanga e continua a vincere. Vittima prestigiosa di questo nuovo assetto tattico il Firenze di Lauria. Letteralmente schiantato dalle granata, le gigliate tentato una reazione guidate da Nicoletti. Non basta però. Una doppietta di Maite, letteralmente incontenibile e un gol di Tres Villa sigillano il risultato finale. Le protagoniste di questa cavalcata granate non le vedremo nella prossima stagione, per ora però Alessandro si gode le loro prestazioni sportive digitali.

Carbotti e il suo Pisa stanno percorrendo questa parte finale di stagione regolare a fortissima velocità. Ne fa le spese il Palermo di Evangelisti, sorpresa invece della prima parte di stagione. L’organico delle toscane non è di quelli che fanno strabuzzare gli occhi. Nonostante questo l’alchimia tattica evocata dal tecnico del Pisa riporta l’ennesima vittoria. Ispirate da una Bertè pressoché impeccabile in cabina di regia, l’azione viene finalizzata anche da una Oliveira che pur non brillando sempre ha portato il suo contributo in termini di gol. Non basta una irriducibile Santos ad Evangelisti per evitare questo pesante rovescio in trasferta.

L’Ascoli che non t’aspetti. mette la freccia e in casa supera il L’Aquila con una agevole due a zero. Mansueto e Vanelli, le marcatrici. Nonostante un ritorno ad un modulo collaudato, Ciampaglia sembra aver smarrito la sua squadra. Incapace di tornare sui binari dei risultati che solo qualche settimana fa l’avevano rilanciato in classifica. Nulla è perduto in chiave playoff, certo resta da stabilire se le campionesse ancora in carica siano davvero in grado di difendere il titolo. L’Ascoli si culla le sue certezze, Vanelli e Mansueto sono due tasselli dai quali ripartire sicuramente. Soldevilla garantisce una buona solidità difensiva a buon prezzo.

Pareggio tutto sommato divertente, tra Bologna e Genova. Certo, una partita senza reti non è proprio il massimo dello spettacolo. Non sono mancate però le occasioni da rete, con un Bologna che faceva valere una certa supremazia territoriale e un Genova pronto ad appoggiarsi alle abilità del suo indiscusso bomber Dal’Maz.

Gol dell’ex Luciani e il Monza regola in trasferta un più quotato Verona. Marcelli perde distanza dalla terza piazza. La sua squadra sembra incapace di ritrovare il cinico approccio d’inizio stagione. Pragmatica come il suo allenatore, la squadra brianzola assesta un uno-due che non lascia spazio nemmeno al tentativo di rimonta finalizzato da Barca. Renata guida una squadra e orchestra l’offensiva del Monza. La difesa ancorata intorno a Beita soffre solo sulle palle inattive. Una prima stagione in The League per il Monza, di sicuro apprendistato.

Dell’episodio che ha deciso la sfida tra Trieste e Catania, v’ho parlato in testa a questo articolo. Il Catania gioca la sua partita, va in vantaggio per primo e dimostra che le etnee vanno prese sempre con le molle. Schettini non rinuncia a far giocare le sue. Una Taninha mostruosa è l’artefice di tutte le giocate pericolose del Trieste. Una sua doppietta personale evita una clamorosa sconfitta. Lei ispira l’azione del rigore. Nella sua nuova posizione alle spalle delle due punte s’è dimostrata devastante, ne sentirò la mancanza



Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts