Caffè Corretto – Si gioca a calcio

Campionato al via. No, non quello di futsal. Per quello c’è ancora da attendere qualche tempo. La Lazio femminile inizia la sua preparazione ufficialmente. C’è chi doveva andare ma poi ha mollato all’ultimo istante utile. C’è chi c’è. Un po’ come accade ovunque.

C’è l’amichevole Spagna – Argentina, di futsal. Il mondiale lituano è vicino senza esserlo ancora troppo. Insomma non senti ancora l’odore acre del sudore delle sfide che contano e di quelli che si lavano poco. Estate calda questa, anche con il condizionatore a 17 gradi e tutti i maggiori campionati di calcio al via. Capita di soffrire inevitabilmente, anche di freddo.

Sedie di plastica come panchina

“Buttare la palla in tribuna, non è una vergogna”, Allegri che si trasforma nel più cinico dei Trapattoni. Il Trap, quello che ricordava al brasiliano Julio Caesar che in tribuna c’è sempre una famiglia felice di potersi portare a casa il pallone. Pragmatismo.

Parte l’amichevole, il commentatore spagnolo mi spiega che per vincere il mondiale devo “attuare una difensa individuale e scambiarmi le marcature. Pressare alto per recuperare il pallone”. Intanto in campo c’è Taborda che cerca di stabilire il record assoluto di presenze con la albiceleste. Chissà cosa ne pensa il Commissario Montalbano argentino di questo quintetto iniziale.

Ci sono i led a bordocampo, peccato non poter fare le pulci anche a questi di sponsor. Inquadrano le sedie di plastica da giardino. Quelle bianche con le gambe che si piegano un filo troppo facilmente e si finisce con il culo per terra. Sono la panchina tipica delle squadre di futsal. Qualche azienda del settore dovrebbe pensare a brevettarle.

Panchina internazionale di futsal

Ancora una partita del Marsiglia, dell’OM, interrotta e sospesa per un lancio di bottigliette. Il genio di Payet, ex Saint Etienne tra l’altro, pensa bene di tirare in tribuna un paio di bottigliette cadute sul campo e sulla sua orribile acconciatura. Idea geniale. Invasione di campo.
“Finalmente è tornato il pubblico”, sicuri che non era meglio prima?, senza.
Un dubbio però sorge, due partite, due lanci di bottigliette. Nizza oggi, Tolosa ieri. Non è che quelli dell’OM stanno un po’ sul cazzo a tutti?

https://youtu.be/b0i-roSf-FU

A proposito di storie “brutte”. Quelle che vanno raccontante, comunque.
Untold. Netflix. La rissa del 2004 tra Indiana Pacers e Detroit Pistons, fatevi un favore, guardatela. È una valida alternativa all’ennesimo inutile aperitivo in salento e l’altrettanto scadente musica indie italiana che ascoltate solo per sentirvi più intellettuali e intelligenti. Invece proprio l’ascoltarla vi rende l’esatto contrario. Untold, non parla solo di basket. Si tratta di una serie di docufilm a tema sportivo, su quelle storie che non vengono raccontante perché è meglio tenerle nascoste. Vi suona familiare?

https://youtu.be/EP7xRieiZm0

Mentre scorro il feed delle notizie m’accorgo che Diego Costa, milita ora nell’Atletico Mineiro, dona al mondo la sua ennesima perla di ignoranza sportiva. Dichiara: “Se mia madre fosse in campo e per vincere dovessi batterla, lo farei”. Quindi si possono fare dichiarazioni alla stampa senza usare le parole: “famiglia e progetto”.

Fasi preliminari della Uefa Futsal Champions League. Quella maschile, le donne aspetteranno ancora, con buona pace dei proclami estivi che sembrano più quelli di un certo uomo politico, dei suoi mojito consumati nel suo stabilimento balneare preferito.

C’è dell’interesse nel curiosare tra le rose delle squadre. C’è una squadra di druidi, si quelli della mitologia sassone, Druids da Belfast. Sconfitti in trasferta da quelli del miracolo maltese. No, scusate quella è una vecchia storia.  C’è una squadra lussemburghese di soli portoghesi che però poi ne prende quattro a Tirana. Insomma c’è chi asserisce che questa sia la “vera” Champions, bravi tutti a guardare Barcellona e Benfica.



 

Exit mobile version