L’estate al sud, in Terronia non è solo vacanza. Non per tutti. C’è chi fa anche due lavori, come Patrizia. Le scrivo per ricordarle che manca la sua formazione. La sua è la prima partita della ventunesima giornata. Un testa coda tutto al femminile.
Gol di Elpidio. Si, non si tratta di un banalissimo errore di battitura. Il Trento di Garcia, batte in casa la capolista. Basta un guizzo, una sola conclusione vincente e il Firenze si spegne. Come un pugile colpito nel suo punto debole. Le gigliate al tappeto.
Fanno pari e patta Torino e Palermo. Si dividono la posta in palio. Dragone consolida la sua posizione in proiezione play off. Evengelisti come direbbero gli angolosassoni, più esperti di post season: “it’s in the hunt”, è a caccia di un posto al sole.
Ciampaglia schiera una formazione inedita, cerca di trovare una soluzione tattica ad un problema tecnico. Il suo 1-1-2 potrebbe anche funzionare, se non ricevesse telefonate dalla sua ex Palio prima delle partite. Finisce così che Bettioli prende un palo interno sanguinoso sullo zero a zero. Un gol, quello, che avrebbe potuto cambiare le sorti dell’incontro. Invece il Pisa sfoggia una Matilde Russo in formato Amandinha. Doppietta per lei. Il L’Aquila prova a rientrare, Bettioli finalmente trova la porta. A trenta secondi dalla fine Vanin ha sui piedi il gol per pareggiare un incontro nato male. Calcia incredibilmente fuori. Carbotti festeggia correndo sul campo che nemmeno Mazzone verso la curva del tifo bergamasco.
Dal’Maz. Può capitare che basti un solo tiro, di un solo giocatore. La staffilata a fil di palo del pivot italo-brasiliano in forza al Genova. Pergolari, tornato stabilmente sulla panchina, mette in fila punti e risultati positivi. Tenta l’assalto alla post season e mostra che le sue ragazze non solo in quella posizione di classifica per caso.
Santucci non perdona. Un mantra che in The League, conoscono tutti. Ignorarlo è pericolosissimo. Altra statistica interessante che concerne il Bologna è interessa un giocatore che appenderà anche gli scarpini virtuali al chiodo al termine della stagione. Quando segna Pamela presto: sotto le due torri si vince sempre. Paga questa amara realtà un Catania che non gioca nemmeno male, semplicemente questo Bologna gioca meglio. Chiude però la partita una azione solitaria di Rocha. L’esperta giocatrice capisce che l’uno a zero non basta contro una squadra come quella di Schettini che non ha nulla da perdere. Catania che scivola con questa sconfitta, all’ultimo posto.
Il Venezia di Gallo non sarà ai vertici della classifica in questa stagione, però le partite che vedono impegnate le sue ragazze sono altamente spettacolari. Nel dopo partita ai nostro microfoni virtuali dichiara: “segnamo e facciamo segnare”. Sfoggia un sorriso furbo di quelli che sanno che la sua squadra sta fecendo più di quello che era lecito aspettarsi.
Un tre a tre quello contro il Monza, spettacolare. Le brianzole guidate da Calegari non si tirano certo indietro. In una girandola di gol e di inseguimento che tentono tutti incollati allo schermo fino al termine della partita. Tre a tre il risultato finale. Un punto per parte ma che bella partita.
Il Trieste è ospite del Verona. Il Firenze ha appena perso contro l’ultima in classifica. Tre punti e le giuliane metterebbero a distanza il Firenze, con il margine più ampio dell’intera stagione. Il Verona però non è squadra da scansarsi tanto facilmente, anzi. Con cinismo decide di appoggiarsi alle sue micidiali ripartenze. Attende il Trieste nella sua metà campo, occupa tutti gli spazi. Taninha non trova mai lo spunto decisivo ma è l’ultima ad arrendersi. Famà provoca l’ennesimo stravaso di bile al suo allenatore. Lo zero a zero non è un risultato ingiusto ma a fine partita per la nuova capolista si tratta di aver perso due punti per strada.