Caffè Corretto – La Stagione sta Arrivando

La serie A femminile, maschile e le propaggini minori hanno finalmente un organico definito. Ora non manca che il calendario. Il via ufficiale a una qualunque stagione sportiva arriva, davvero, quando avranno tutti una strada tracciata, verso gli obiettivi stagionali. Quelli che passano inevitabilmente da quelli settimanali.

Resta però, da chiarire almeno un punto, probabilmente rilevante. Esattamente dalla Serie A Femminile, chi retrocede?
L’ultima in classifica. Almeno questo, punto fermo.
Dai corridoi pieni di spifferi della Divisione Calcio a 5, trapelano le teorie più disparate. L’ultima in ordine cronologico è quella che pare prevedere appunto, una retrocessione diretta. Da queste certezza però si vira verso la creatività. Penultima e terzultima disputano un playout, le regole tutte ancora da definire. Potrebbe esserci anche l’estroso conteggio dei gol totali come nella scorsa stagione. La perdente di questo spareggio, può ancora salvarsi. Un “uscite gratis di prigione” in stile Monopoli, il gioco da tavolo. Questa squadra di Serie A, potrà ancora salvarsi se batte la vincente dei play off A2. 

Ipotesi, ovviamente. Ripropongono uno schema già visto nella vituperata gestione Montemurro. Per chi come me racconta storie, di partite, di giocatori, di campionati, la formula conta relativamente. Ha più importanza, forse, per quelli che sono attori attivi della tenzone agonistica. Le regole sarebbe bello conoscerle, prima di iscriversi, non dopo.

Registro il giusto disappunto della Sabina Calcetto che s’è ritrovata non iscritta al campionato, solo perché così era riportato su alcune pagine specializzate. C’è anche chi ha presentato, il nuovo logo. In un mondo dove l’immagine è volano d’interesse, con buona pace di tutti, anche gli affezionati alla retorica, si dovrebbe investire un minimo anche nel marchio che rappresenta una squadra.

Arrivare in Serie A, presentare il proprio progetto e raccontarlo con un disegno discutibile nell’ideazione, nella realizzazione e nell’implementazione, è grave. Perché se il movimento è alla ricerca di una sua identificazione, di un suo posto al sole, di una sua rilevanza verso il pubblico, questi elementi sono importanti.
Così come lo sono le maglie da gioco, non quelle prese da catalogo. Ideate e realizzate ad hoc. Quelle che sono più belle se lo stemma è una “patch”, un disegno ricamato, piuttosto che una stampa. Lo sono le grafiche che veicolano i messaggi aziendali, perché quelle pasticciate nelle quali a stento si distingue il giocatore, non aiutano nessuno.

Basta poco, rivolgersi ad un professionista, ne possono nominare almeno un paio, uno di questi già sta lavorando attivamente nel movimento e le sue creazioni le potete ammirare già. In termini di danno d’immagine, è più costoso non investire denaro nella propria capacità di apparire. L’identità è importante, ci distingue, ci identifica. 

“Ma il logo di Linea Laterale è brutto”, verissimo a mia parziale discolpa, ci sono alcuni elementi. Ne avevo già fatto uno bello, due volte difficile che mi riesca il colpo. Avevo la necessità di ripartire in fretta. Mi sono attivato per farmene disegnare uno che spero sia almeno decente. Prendere coscienza di un problema è il primo passo per tentare di risolverlo.

Ieri avrei voluto scrivere di Ariana Grande, Fortnite e di quello che accade negli sport che diventano veicolo d’intrattenimento. Non ci sono riuscito, le parole si sono ritratte come spesso m’accade in un posto buio e pieno di dolore.
Domenica, s’è conclusa una storia di vita. In uno strano susseguirsi d’eventi è finita com’era iniziata. Con le lacrime e gli abbracci sudati. Non su un campo con le linee bianche intorno, ma in una chiesa, con intorno tante maglie da gioco, i trofei, le parole e anche i silenzi. Quelli che da oggi sarà più complicato riempire.

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