M’interessa il futsal?

È difficile talvolta, riuscire a comprendere quando, in maniera lenta ma inesorabile, ci si allontana da una delle proprie passioni. Forse, da quella più grande, meglio, da quella in cui sono riuscito a fare qualcosa di buono, nel mio piccolo.

Probabilmente accade ad ogni fase della vita. La attraversiamo, cavalcando l’onda emotiva di momenti con alti e bassi. Questo credo sia il mio momento più basso, per quello che riguarda l’interesse verso il futsal.

Una disciplina che ho imparato ad amare grazie ad un amico fraterno, lo sport che mi ha tolto letteralmente, anni di vita e che mi ha regalato amicizie sincere, sparse in tutto il globo.

Uno sport che ti lasciava uno spazio di circa quaranta metri per venti, nel quale mostrare il tuo valore. Qualche volta il campo non era proprio di quelle dimensioni, però dai qui si sottilizza, oppure no?

Passa il tempo e mi soffermo a riflettere. Il pensiero corre a una considerazione ricorrente. Il cambiamento di questa disciplina, dentro i confini delimitati dalle linee bianche. Soprattutto, quanto è cambiato in quello che gli sta intorno, a quel fuori che è solo però una questione di metafora.

Leggo articoli su articoli, poi altri ancora. Sono tutti meravigliosamente competenti: chi vince vince, chi perde vince, chi gioca è bravo, chi non gioca è ugualmente bravo. Com’è possibile? Ma non si ferma qui: chi sale di categoria fa un miracolo sportivo, anche se spende tanto, forse troppo. Chi si salva compie il medesimo miracolo, chi retrocede non se ne cura, un ripescaggio non si nega ormai più a nessuno. Presidenti che fanno i Direttori Sportivi, i Direttori Sportivi che fanno altrettanto, quantomeno così recitano le carte societarie. I tesserati, quelli che scrivono compulsivamente sui social, uno Facebook. Commentano qualsiasi cosa, in quella che poi assomiglia tanto ad una guerra tra poveri.

Cosa mi succede? Cosa ci succede? Cosa ti succede futsal?
È giusto spostare sempre l’attenzione dal risultato sportivo, alla vetrina personale?
Io ho tante domande, poche le risposte, però le cerco, anche insieme a voi.
Vogliamo davvero crescere, diventare un movimento di rilevanza Nazionale. Con tutti i pregi e difetti annessi, oppure preferiamo restare nel nostro piccolo orticello del “volemose bene” o del “siamo tutti amici”?

Mentre cerco le risposte, io m’aggrappo con tutta la mia forza agli amici che hanno la mia stessa passione sperando di non perderla completamente.

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