Alla fine, sanzioni

Vi ricordate quella vecchia storia, nemmeno troppo però, di assegni scadenzati, di iscrizioni ai campionati pagate con calma, spesso troppa?

La governace allora presieduta da Andrea Montemurro, secondo gli atti pubblici, che potete consultare a qui, permetteva a talune società di eludere gli obblighi d’iscrizioni nei termini e nelle modalità previste.

Insomma, s’aggiravano le regole per alcune società. L’atto finale, distribuisce condanne, fino a tre mesi d’inibizione anche a chi s’è proclamato innocente fino a ieri. Forse anche oggi.
L’allora presidente della Divisione Calcio a 5, giova ricordarlo, ha patteggiato la sanzione, insieme a molti altri coinvolti nella vicenda.

Non c’è molto altro da aggiungere, ogni tanto, non spesso, anche la giustizia trionfa, i nodi vengono al pettine e poi ho finito i luoghi comuni. Non vi è nemmeno animosità verso chi ha giustamente provato anche a dimostrare una leicità inesisteste rispetto a comportamente dichiaratamente impropri se non addirittura illeciti.


C’è ancora questa abitudine molto molto provinciale, quasi parrocchiale, nel calcio a cinque italiano di smentire, negare l’ovvio anche se è già tutto nero su bianco. Un po’ come quando si viene sorpresi con l’amante e la prima frase pronunciata è: “non è quello che sembra”. Invece lo è, drammaticamente è tristemente.

Zitti Zitti, Hush Hush. Come il giornaletto scandalistico che romanzo di James Ellroy, anche questa vicenda finirà nascosta come una polvere fastidiosa sotto lo zerbino. Finirà sommersa da una miriade di comunicati che ci segnalano il nuovo cambio allo scopettone della Bar Mario di Vattelappesca Superiore.

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